Dove ti porta il mezzo

La mia 4x4
11/01/2017
CON ALCUNI NAVIGATORI BASTA SBAGLIARE STRADA. Sul display appare la scritta Offroad e una freccia che comincia a girare quasi senza senso.Per un fuoristraclista è invece un senso di liberazione: si sente svincolato. dal percorso, distante da tutto e da tutti. Come nei deserti o in continent -4roi lontani. Magari con 4x4 preparate all'estremo. Bello, certo, ma ancora più bello, secondo la nostra personale filosofia e trn. vare se non l'avventura estrema, almeno la libertà di guidare senza vincoli di tracciato, quasi dietro casa. Semplicemente esplorando - meglio se conqualche informazione cartografica preliminare - dove sterrati, piste, sente e mulattiere paiono chiudersi, impedendo in apparenza il transito alle auto. A certeauto, appunto - Noi, trovandoci al volantedel mitoieep, una Wrangler in versione Rubicon, fuoristrada senza rivali nel panorama della produzione attuale, anche priva di preparazioni specifiche, ci siamo potuti spingere iibera mente "ofC Nonostante la protagonista di questa esplorazioni fosse completamente di serie. Ci piace vincere facile, potrebbe commentare qualcuno: - infatti l'allestimento Rubicon comprende i ponti rinforzati e maggiorati, il riduttore accorciato, il bloccaggio manuale di entrambi i differenziali (rarissimo che capiti di usarli) e, soprattutto, la barra stabilizzatrice anteriore svincolabile. Tutti elementi che permettono, insieme alle doti strutturali del modello, con telaio e ripartizione dei pesi, motore e trasmissione (automatica), sospensioni e gommatura già pronte quasi a tutto. La preparazione - II viaggio comincia con l'immaginario: carte topografiche, studio delle isoipse per valutare la pendenza media e massima, attenzione ai tracciati preesistenti e abbandonati, valutazione dei confini comunali e richiesta dei permessi. Così era un tempo e, per certe zone, lo è ancora. Oggi si può anche implementare la ricerca preliminare con le visioni da satellite (attenzione che cambiano molto con la stagione) e, meglio ancora con le mappe del Club Alpino. Prima dell'esplorazione vera e propria, meglio scegliere il periodo climatico più adatto (ideale dopo una lunga siccità), e una giornata infrasettimanale, libera da turisti ed escursionisti di massa, anche se la montagna oramai pullula anche nei feriali, di allegri pensionati sportivi. L'improvvisazione- Poi capita invece che ci si diriga in un luogo noto e, arrivando sino al punto massimo raggiunto in precedenza, magari giusto per una foto particolare, si azzardi una manovra fuon dalla traccia, che oramai si stringe a livelli tali da impedire il transito a un veicolo a quattro ruote. Scoprendo che la trazione è ottimale — l'aderenza è fondamentale per guidare su forti pendenze, dovendo evitare i rischi di inclinazioni laterali — e che anche solo con una seconda ridotta e un filo di gas, la Jeep ® si arrampica liberamente. Sì, ma dove stiamo andando? In salita, per la linea di massima pendenza, certo. Ma ricordiamo anche qualche remota sbirciataalle mappe,e pur non facendocitentare dal mito della vetta (che in montagna non è mai avvicina bile come sembrerebbe), puntiamo comunque in quota, cercando di tracciare una rotta praticabile, dalla quale deviare in modo contingente per evitare rocce e altri ostacoli. Offroad- Liberi efelici (ci vuole poco, in fin dei conti), e con un senso di avventura che ci pervade, alimentato anche dall'aria sottilee pura, continuiamo a salire. Una malga, un laghetto, qualche placca di neve, i ntercet, tiamo la marcatura dei sentieri del CAI, utili per capire clave ci troviamo, e la salita continua, scoprendo spazi apparentemente infiniti, con paesaggi che non sembrano cosi vicini alla popolosa civiltà dove viviamo. Tecnicamente, la guida è paradossalmente più facile fuori traccia che non lungo i percorsi: questi convogliano le acque che li dilavano e, in più il passaggio di mezzi genera scavi che comportano twist che arresterebbero qualsiasi altra fuoristrada. Noi procediamo imperterriti per la grandissima escursione resa possibile dalla geometria delle sospensioni e dallo sgancio della barra stabilizzatrice. Ancora più off - L'ebbrezza sembra non finire, anche se la vetta non pare raggiungibile, l'entusiasmo indotto dal senso di libertà di guidare in questo modo riservato a pochi fortunati - e anche "ardimentosi", come si sarebbe detto un secolo fa - non ci porta comunque a strafare. Conosciamo la montagna ed è necessario mantenere i margini di sicurezza, oltre che avanzare a velocità m inim e e basso nu mero cl i giri per non scavare, rovinando inutilmente il fondo naturale. La trazione è sempre massima: mettiamo la prima solo un paio di volte, giusto per passare con la massima attenzione su rocce affilate o sporgenti e non aggirabili, ma la rapportatura da trattore si conferma ideale. Qualche regola - In questo tipo di guida vanno estremizza alcune nozioni basilari del fuoristrada, come ia decis.one anticipata della traiettoria, cercando di mantenere la rotta di massima e minimizzando le deviazioni, per avere sempre in mente dove andare, in modo pulito; ragione importante per la quale occorre mantenere sempre sotto controllo le inclinazioni laterali. Da evitare i tranelli più pericolosi delle piccole zone che trattengono acqua: non potendo procedere di slancio per la continua presenza di rocce e sassi, meglio evitare di impantanarsi. E dove il fondo si fa maggiormente roccioso, cercare di salire con le gomme stando attenti ai rischi di tagli e lacerazioni sui lati per elevare il più possibile la base della meccanica. Anche se ben protetta, è necessario ricordare che un'ammaccatura alla barra dello sterzo potrebbe limitare o arrestate la mobilità. Che in montagna, un po'come nel deserto, va preservata in modo assoluto. Conclusione- Usando la testa e sfruttando la meccanica, una Jeep® Wrangler Rubicon permette di osare fuoritraccia con enorme soddisfazione, raggiungendo obiettivi e luoghi ritenuti fuer dalla por tata anche di altre 4x4 di buona fattura. m poi- tante conoscere l'ambiente nel quale ci si muove e, soprattutto, non farsi prendere da un (comprensibile; delirio di onnipotenza, cercando di osare troppo. Perché l'obiettivo è la soddisfazione di una particolare piacere di guida, quasi unico, che si consolida tornando a casa, anche con la fuoristrada intatta. Scarica PDF