JEEP® RENEGADE

Quattroruote - Speciale
01/08/2017
Una Jeep® a trazione anteriore? Se la rinuncia all'integrale, persino sull'icona dell'off-road dalle mitiche Willys in poi, non è una bestemmia per gli americani, che da anni sono abituati a Suv e pick-up a due sole ruote motrici (di solito le posteriori), perché mai dovrebbe esserlo per noi europei, che di lande selvagge ne abbiamo poche? E poi, diciamoci la verità, che c'è di male a risparmiare qualche migliaio di euro [e altre centinaia, ogni anno, per quanto riguarda il carburante)? Lo fanno tutte, nella categoria delle crossover compatte: dalle Kia Sportage e Nissan Qashqai alle compatte Opel Mokka e Suzuki Vitara. Insomma, chi ha la puzza sotto il naso, si fermi qui. Gli altri, invece, vengano a scoprire le non comuni doti - e gli eventuali difetti - di questa Renegade con 1'1.6 turbodiesel, il tipo di motore larga56 QUATTRORUOTe Suv&Crossover - Speciale prove mente più richiesto nella categoria. Il Multijet da 120 cavalli, tra l'altro, sta diventando un perno della produzione Fiat, quasi un classico: di recente l'abbiamo provato anche sulla 500X [vedere Quattroruote di febbraio 2015). Allora, vista la stretta parentela tra i due modelli made in Italy [a Melfi, in Basilicata), é un'ottima occasione per evidenziarne le inevitabili differenze. Innanzitutto, le due auto nasceranno anche dallo stesso pianale, ma il corpovettura è totalmente diverso: tonda e filante la 500X, alta di muso e dal tetto piatto come un muro la Jeep® (i Cx rispettivi sono 0,359 e 0,393). L'aerodinamica e la differenza di massa (di 40 kg) spiegano le prestazioni un po' meno brillanti della Renegade: quattro decimi in più nello sprint 0-100 km/h, un secondo e mezzo nella ripresa da 70 a 120 in sesta, mezzo in più anche nel test di prontezza, da 30 a 60 in terza. Tutto sommato, cose impercettibili al volante. Anzi, in questa versione 1.6 MJT 2WD la vettura si rivela piacevole e scorrevole. Rispetto alla turbodiesel di due litri con la trazione integrale, naturalmente, si è anche alleggerita: pesa circa 50 kg in meno, nonostante abbia il tetto di cristallo ad apertura elettrica (un optional da 1.500 euro) che l'appesantisce. Ma la sorpresa più interessante, a paragone sia della 2.0 sia della cugina Fiat con identico motore, è nei consumi. Infatti, sfiora i 17 km/litro (contro i 16 della 500X e i 15 della gemella integrale), con percorrenze davvero ottime in città e sulle statali; un po' meno in autostrada, dove la superficie frontale !a penalizza a prescindere dalla cilindrata. In confronto alle altre versioni provate, cioè le 4x4 2.0 MJT e 1.4 MultiAir, risulta la scelta migliore per chi fa abbastanza chilometri ed è, allo stesso tempo, poco interessato al fuori strada. Può sembrare un peccato rinunciare alle caratteristiche off-road, per le quali, nonostante non sia una vera specialista, la piccola Jeep ® si è dimostrata molto portata, grazie anche agli sbalzi contenuti e alla sua robustezza. Ma non è un'eresia e, tutto sommato, per un po' di sterrato o di neve, bastano le gomme adatte.IN SINTESI LA SCOMMESSA della prima vera Jeepdell'epoca FCA, destinata a debuttare su una piattaforma italiana, è stata stravinta dai manager di Torino/ Detroit. La Renegade vale da sola il 50% delle vendite Jeep® nel nostro Paese ed è ovunque protagonista del boom del marchio americano. Anche grazie alla versione a sola trazione anteriore, che permette di risparmiare all'acquisto e poi pure dal benzinaio: 1'1.6 Multijet si rivela poco assetato, addirittura meno che sulla 500X di pari cilindrata, pur spingendo molto bene questa vettura massiccia. Che deve rinunciare ai passaggi più impervi in fuori strada (per i quali, in ogni caso, c'è la Trailhawk), ma resta un'automobile robusta e molto versatile. Scarica PDF