SOLIDA E GRINTOSA

La Mia 4X4
01/03/2019

SOLIDA E GRINTOSA

LA JEEP® PIU’ DIFFUSA PROVATA NELLA VERSIONE ESTREMA, DEDICATA AL FUORISTRADA SENZA RISERVE. CONFERME STRUTTURALI E QUALCHE PIACEVOLE SORPRESA IN TERMINI DI MOBILITA’ E TRAZIONE.
MIGLIORABILI I CONSUMI, ALCUNI SISTEMI E IL PREZZO

GIALLA COME POCHE con la tinta squillante Solar yellow da 700 euro (1.150 insieme al tetto nero) di supplemento, Renegade Trailhawk è adatta alla giornata invernale ma piena di luce con l’atmosfera pulita dal favonio, per fotografie che rappresentino le azioni di guida.
Siamo stati in cava, ampi spazi dove trovare anche passaggi tecnici, e tratti a scarsa aderenza di vario genere, adatti a provare un fuoristrada. Vera, avremmo aggiunto d’istinto pensando al marchio Jeep® e al badge Trail Rated. Anche se, per noi, una vera Jeep® è più “off” di questa, ma non vogliamo essere né integralisti, né accomodanti. Promesse mantenute? Al momento dell’anteprima estiva, ancora con il medesimo colore, l’avevamo provata all’interno di Balocco, impianto test di FCA. E ci eravamo così espressi nei confronti di Renegade Trailhawk:” sempre solida e con l’impressione di potersi arrampicare ovunque”. Sulla robustezza nessun dubbio: il primo esame, lo staccaruota posteriore, permette di valutare la rigidità torsionale. Sgancio senza fatica del portellone per l’apertura e solo un po' di resistenza da vincere in chiusura: verifica superata con buona qualità del pianale.
E’ solo un esempio, ma è il valore che conta di più per avere anni di durata, come ci si aspetta da una Jeep®.

La tecnica integrale - II motore Diesel è al vertice della gamma Renegade: due litri da 125 kW-170 CV e 350 Nm a 1.750, abbinato al cambio automatico a nove rapporti. Trazione integrale Jeep® Active Drive Low, la sola che integra le funzioni caratteristiche del Selec-Terrain: Auto, 4WD, Sand e Mud, con l'estrema Rocke la "simulazione" delle ridotte (che, si badi bene, non ci sono). Sempre in termini di cambio: la prima marcia ha rapporto di riduzione di 4,700 mentre la retromarcia è più lunga, con 3,805. Le dotazioni specifiche sono completate dalle funzioni Hill start assist e Hill descent control.

On the road - Come si accende il motore, la rumorosità è evidente e quasi eccessiva. La tonalità non è spiacevole, ma sembra manchi l'insonorizzazione o che il motore sia datato, anche se non è certo così. Potente ma un po' ruvido, come pure nell'interazione non ottimale con il cambio: specie a freddo non passa facilmente alle marce superiori, insistendo a salire di giri con rapporti bassi; fuori città invece con le marce più lunghe scorre meglio. Discontinuo il funzionamento dello start&stop, inspiegabilmente assente per alcuni giorni e poi riapparso. Per uso stradale, Renegade ha la disconnessione dell'asse posteriore mirata a contenere i consumi: questi, dichiarati in 6,6 1 /100 km sono irreali. In città beve molto, solo con guida extraurbana assai accorta si riesce a scendere verso i 91/100 km: comunque troppo per la categoria.

Offroad - Eccoci in cava, pronti all'azione: blocco della trasmissione 4x4 Lock, regolazione Selec Terrain su Sand e via di slancio. I sistemi rispondono e la trazione è buona, come assetto e reattività. Renegade non ha assetto da guida veloce ma la sensazione che trasmette è di consistenza e affidabilità: ci si può fidare, sembra dire, con avanzamento e dinamica apprezzabili.

Ruote, sospensioni e sterzo lavorano bene: non è difficile guidarla anche in modo decisamente veloce. Attenzione solo a non avvicinarsi troppo ai limiti, che sono diversi. In termini di sospensioni, l'escursione delle posteriori le porta a sollevarsi sterzando bruscamente: anche senza appesantire l'anteriore né sbilanciare pericolosamente l'assetto complessivo, si perde motricità. Lanciandoci in tratti più tortuosi, sempre in modo da allegro a sportivo, cerchiamo la stabilizzazione del bilanciamento - anche per prevenire il fenomeno appena descritto - con la "manovra a due piedi": utilizzando cioè il piede sinistro per il freno senza rilasciare del tutto il gas. La centralina non gradisce e taglia completamente l'alimentazione senza lasciare un minimo di margine (giusto per un colpo che sposti il peso verso l'inserimento) e, soprattutto, lasciando senza trazione per diversi secondi. Peccato.

Offroad più duro - L'aderenza complessiva è buona: procedendo con calma, la struttura sospensiva permette di copiare il terreno fedelmente e Trailhawk avanza sempre. Niente scricchiolii, a ulteriore conferma della robustezza. Dal volante informazioni di piacevole consistenza e ci si sente su una fuoristrada, grazie all'altezza da terra, alla trasmissione, all'erogazione del motore, potente ed elastico con la coppia massima già da 1.750 giri.

Siccome in questi casi è facile piantarsi, osserviamo come faccia bella mostra di sé il gancio di traino, rosso per essere visibile anche nel fango o in acque sporche. Curioso che l'hanno previsto solo al posteriore: dove serve a trainare gli altri, e non anche all'anteriore dove invece è più utile per farsi tirar fuori.

Andiamo oltre - Non ci arrestiamo, tentando di inerpicarci su tratti dove il fondo di ghiaia, terra e ciottoli è incoerente e cedevole. Usiamo varie configurazioni, da Mud a Rock, anche inserendo le "ridotte"- in realtà il cambio trattiene più a lungo la prima marcia, semplicemente - e la diversa risposta si sente ma per certi passaggi occorre decisione.

La sequenza di immagini mostra che Trailhawk non disdegna la grinta e, tenendo giù adeguatamente il piede, si arrampica arrivando alla sommità addirittura con l'avantreno alleggerito per l'entusiasmo. In conclusione un po' di pozze e fango, con altro encomio per la motricità, sempre disponibile, con divertimento: assicurato, senza pensieri.

II giudizio finale - Con i necessari ragionamenti sul prezzo, si rischia l'impopolarità: 36.500 euro sono tanti. Troppi anche senza arrivare ai livelli generati delle opzioni montate sull'esemplare da "prova stampa" Basti pensare che il tetto apribile elettrico My Sky con due pannelli rimovibili in stile Jeep® ma non trasparente, costa 1.500 euro. Spendendo cifre di questo genere, si pretendono — non solo ma anche — infotainment funzionale (certi passaggi sono perversi, e il touch a freddo non sempre funziona) e altri dettagli inspiegabilmente sbagliati. Un esempio, il sedile guida elettrico non si muove senza contatto, obbligando a entrare in auto per avviare e regolarlo: se, mettiamo, la moglie ha una postura "corta e alta'; immaginate le contorsioni per poter accedere. Serve anche maggior affidabilità dei sistemi: le spie che vanno e vengono non sono infrequenti. E, fuori tutto, i consumi sono impegnativi.

Comunque Renegade Trailhawk ci è piaciuta, l'abbiamo sentita più Jeep® di altre volte, apprezzandone la consistenza, la qualità strutturale, l'assetto e la capacità di impegnarsi e disimpegnarsi fuori asfalto, oltre la concorrenza e meglio di precedenti esperienze.

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