PENSAVAMO DI SAPERE QUASI TUTTO sulla nuova icona Jeep®, presentata lo scorso novembre a Los Angeles e già in vendita negli Usa.

Tutto Fuoristrada
01/05/2018
CAVALCATA OFF ROAD E...

Prima l'esperienza in campo (della prova di guida). Poi la sostanza (dei ricchi contenuti). Perché una Jeep®, soprattutto la grintosa Renegade, che ha riportato sugli scudi il marchio Jeep® in Europa, pretende di essere "cavalcata" subito, al di là di ogni preliminare, per farsi conoscere e apprezzare. Ancor più se nella versione più off-road, la TrailHawk.


Alla guida

E s'inizia. Un po' alla rovescia perché la prima "tirata" è tutta autostradale. Dentro al cofano c'è i12.01itri turbodiesel MultiJet di casa FCA/Fiat e i 170 cv della versione più potente sono al tempo stesso esuberanti e malleabili. In mezzo, tra il motore e l'arrivo della potenza e della coppia (di 350 Nm) alle ruote, c'è il cambio automatico a 9 marce che, assieme ad una giusta dose di elettronica, ti fa fare di tutto al meglio. Ed allora vai! Veloce, ma con attenzione perché basta un po' di pressione in più sull'acceleratore e senza rendertene conto sei già ben oltre i limiti. Che va bene per i sorpassi, ma poi è meglio mollare e rientrare per godersi il viaggio in relax. Tanto, basta tenere il motore intorno ai 2.000 giri e la velocità di crociera si piazza con fluidità intorno ai 130 all'ora. E la direzionalità? Sempre precisa, ben controllabile anche spingendo. Con la netta sensazione di sapere sempre come appoggi a terra. Soprattutto quando, come è capitato, il meteo ci mette del suo a imbrogliare le carte e a creare del viscido. Poi lasci l'autostrada e prendi un po' di strade collinari e subito ti viene la voglia di giocare. La trazione permanente, con l'intervento dell'elettronica, è ben equilibrata nel modulare la motricità tra davanti e dietro. Corta, agile, con un sistema sospensivo calibrato, la Renegade diverte, tra curve, controcurve e tornanti, facendosi apprezzare per la duttilità dell'automatico che reagisce alle spinte di piede sull'acceleratore, con rapide scalate nelle manovre di chick down. E ti viene la voglia di giocare anche di più. Ed allora vai col cambio utilizzato in manuale. Non ci sono i paddle al volante, ma non se ne sente la mancanza. La leva sul tunnel s'impugna e si manovra bene e i passaggi di marcia si "pilotano" con notevole rapidità e piccolissimi scatti. Così i 170 cv, si fanno anche di consistente sportività. Ed è un gran bel divertimento. Sin qui la stradalità, aggiungendo solo che nel traffico urbano, corta, compatta, agile, ben valutabile negli ingombri, la Renegade è anche una valida city car. Ma l'off road? Prima quello da duri&puri, poi il turistico. Niente di meglio, quindi, che portare la TrailHawk su un terreno a lei congeniale, quello dell'Off Road Arena di Maggiora, scenario ogni anno del Jeepers Meeting. S'inizia con un po' di passaggi tecnici lineari: il ponte di tonchi, un laterale di buon impegno, qualche dosso o serie di dossi superati con agilità, con piede leggero sull'acceleratore, lasciando fare all'elettronica e alla trasmissione automatica di ottimizzare la distribuzione della coppia motrice a terra. E, per non perdersi nulla, giusto metterci anche un po' di allunghi e scodinzoli su sterrato che valgono pure per "capire" quanto può valere il grip delle gomme di compromesso in dotazione, le 4season M+S Vector di Goodyear. La prima sensazione è positiva. Poi si passa a fare sul serio e off-road diventa tosto, affrontando con i giusti rapporti un tracciato, tra il tecnico e il naturale, fatto di dossi e buche in sequenza, superando impegnative situazioni in twist, con ampi stacchi ruota sia davanti che dietro e, senza bisogno di inserire il blocco posteriore. Con l'elettronica che è sempre di non trascurabile aiuto. Irrinunciabile, poi, provare l'arrampicabilità. E qui vien fuori l'anima hard della TrailHawk che, bloccaggio attivato, si mette alle spalle con la massima disinvoltura tutta un serie di rampe quasi al limite e su fondi di diversa consistenza. Ma c'è dell'altro perché non si può rinunciare a provare la modalità Rock, quella più hard che prevede le ridotte. Quindi rapido inserimento e poi ecco le rocce ovvero i grossi massi di uno dei tanti angoli tecnici dell’Off-Road Arena. No problem: prima ridotta, filo di gas, approccio prudente a inizio ostacolo, nel rispetto dell'angolo d'attacco che comunque è di quelli giusti (30`) e primo tentativo, con qualche incertezza delle ruote anteriori a prendere sui "lucidi" massi. Si riprova e, con un po' di cattiveria motoristica in più, l'ostacolo è superato senza problemi, anche più volte. Gli ostacoli più d'impegno offrono anche l'opportunità di sperimentare l'App Jeep® Skills che, in tempo reale, mette a disposizione sul touchscreen da 8,4", specifiche informazioni essenziali per l'off-road come trazione, rollio, beccheggio, ecc. A questo punto, per concludere, mancherebbero solo le classiche situazioni a scarsa aderenza. Così, non essendoci a portata di mano neve e sabbia, si va a cercare qualche altra situazione fuoristradistica e un po' di fango dove ce n'è sempre in abbondanza. Un breve trasferimento su strada e si arriva ad uno dei classici scenari delle prove di Tuttofuoristrada. Ed è subito fango, tanto fango. Quello nascosto, ma nemmeno tanto, nei profondi solchi e nelle buche scavate dal transito dei maxi-trattori. Un fango abbondante, liquido, viscido, da affrontare con le doverose attenzioni. Anche perché qui, essendo oltretutto sabato, nessuno ti verrebbe a tirar fuori. Ma la "piccola" TrailHawk è generosa, prestante, leggera, ben dotata di una coppia motrice che il cambio automatico ottimizza mantenendo al giusto regime i giri motore. E ti vien voglia di fare i numeri anche alla ricerca di immagini spettacolari con tanti spruzzi. Meglio, però, iniziare con cautela, saggiando il fondo, entrando in punta di piedi, con la trazione in Mud, il blocco posteriore e tutti gli ausili disponibili. Ed è tutto OK, senza problemi, anche se all'uscita dalla fangaia, dopo una lunga serie di passaggi sempre più arditi, le gomme più ' che delle M+ S sembrano delle slick tanto sono "lisciate" dal fango. Poi, per concludere, un paio di guadi piuttosto profondi dove la Renegade "naviga" come meglio non si può.


Dotazioni d'eccellenza

La prova finisce, ma non finisce la TrailHawk che, col ModelYear 2018, si presenta veramente nuova, soprattutto nei contenuti. Con allestimenti di pregio e dotazioni tra le quali spiccano quadro strumenti con display multifunzione a colori da 7", clima bi-zona, sedili anteriori elettrici, sensori di parcheggio, vetri posteriori privacy, griglia anteriore e bumper specifici TrailHawk, barre al tetto satinate, sospensioni off-road, protezioni sottoscocca, gancio traino posteriore "rosso" da off-road, cerchi in lega da 17" con pneus M + S. Senza dimenticare la giusta dose di elettronica che include pure l'assistenza alle ripartenze in salita e l'HDC per il rallentamento in discesa. Poi, per chi non si accontenta e pretende una TrailHawk ancor più al top, è possibile aggiungere, a scelta, importanti "pacchetti" per i sedili in pelle, il volante e i sedili anteriori riscaldati, il parabrezza termico, i doppi tappetini interni antisporco, il parcheggio assistito, la telecamera posteriore, il Blind Spot Detection. Con il fiore all'occhiello rappresentato dalla versione più evoluta del sistema multimediale Uconnect, che si caratterizza per il touchscreen full color da 8,4" (di tipo tattile capacitivo), che mette a disposizione migliorate e nuove funzioni. Dalla navigazione attivabile in vivavoce, alla chiamata sempre in vivavoce, al riconoscimento vocale dei messaggi, alle opzioni integrate per l'ascolto delle web-radio, ad un sofisticato sistema audio, alla possibilità di connettere dispositivi compatibili attraverso le prese Usb e Aux, sino all'integrazione con Apple CarPlay e Android Auto e via dicendo. Scarica PDF