La storia dell’off road scrive la pagina green

Corriere Motori
09/11/2020
L’entrata nell’orbita FCA ha prodotto nel brand Jeep® una sorta di ritorno alle origini, con il rilancio di modelli classici legati alla tradizione del marchio e con l’introduzione di nuovi veicoli che, per denominazione e DNA, richiamano successi indelebili. Uno di questi è la Renegade, che alla nascita provocò un’alzata di scudi tra i Jeep®ers duri&puri, che gridarono al sacrilegio per la grande differenza tecnica tra la prima, leggendaria Renegade dell’inizio degli anni Settanta e l’attuale modello, figlio dei nostri tempi sotto il profilo del comfort, delle caratteristiche dinamiche, della dotazione di sicurezza e della sostenibilità. La «nipotina», che dall’antenata ha ereditato una propensione all’off-road non comune nella sua categoria, nasce con motori attenti ai consumi e all’ambiente, tendenza culminata nell’ultima nata della gamma, la 4xe, una 4x4 ibrida plug-in del segmento B che rispecchia il volto del brand da ottant’anni a questa parte: libertà, avventura, autenticità, passione. La Renegade 4xe monta un motore a benzina 1.3 sovralimentato e un’unità elettrica situata sull’assale posteriore, alimentata da una batteria da 11,4 kWh ricaricabile sia in marcia sia via cavo. Il motore termico è disponibile in due livelli di potenza, 130 o 180 cv, la potenza generata dalla parte elettrica è pari a 60 cv. La potenza di sistema è così di 190 cv (versione Limited) o 240 (gli allestimenti Trailhawk e S). In termini di coppia, il motore termico sviluppa 270 Nm, quello elettrico 250. Risultato: scatto da 0 a 100 km/h in 7,5 secondi e velocità massima di 200 orari in modalità ibrida o 130 in elettrico, modalità con 50 km di autonomia. La ricarica completa della batteria richiede da 3 a 5 ore. I prezzi della Renegade 4xe plug-in partono da 38.500 euro. Poi c’è l’ecobonus, che può arrivare fino a 6.500 euro.

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