NEL SEGNO DELLA TRADIZIONE

Quattroruote
02/08/2017
Mentre la precedente Compass, classe 2006, era nata stilisticamente nel segno della Wrangler (cioè con i fari tondi), salvo poi «imparentarsi» visualmente con la Grand Cherokee in occasione del restyling di metà carriera, la nuova generazione s'inserisce sin da subito, con il suo frontale incisivo, nel solco stilistico dell'ammiraglia della gamma. Una scelta estetica (peraltro confermata anche nella porzione posteriore, con gruppi ottici rettangolari molto evidenti) che la dice lunga sulle ambizioni del nuovo modello e che allo stesso tempo sottolinea la continuità stilistica di un marchio che ha sempre avuto grande rispetto del proprio passato. Oltre che, più in generale, della propria identità. La linea, molto fluida, della nuova Suv riesce a essere non banale grazie a tratti forti e distintivi, smarcandosi così da un panorama di mercato non particolarmente originale. E appare muscolosa senza essere muscolare: è decisa, insomma, si fa notare e ammirare ma non risulta in alcun modo sopra le righe. CONTINUITÀ E INNOVAZIONE Gli elementi tipici del design jeep ® si ritrovano, oltre che nella griglia frontale con sette elementi verticali cromati (tna stavolta con una modanatura gloss all'interno), negli archi passaruota trapezoidali. In più ci sono dettagli molto caratteristici, a iniziare dalla modanatura che cinge la parte superiore dei cristalli laterali e che, scendendo sotto il montante C, arriva ad abbracciare la base del lunotto. Poi i gruppi ottici posteriori con inserto a Led (di serie su tutte le versioni) e la possibilità di avere il tetto Gloss Black. Approfittando delle potenzialità stilistiche offerte dalle DRL (Daily Running Lights, le luci diurne, insomma) i designer Jeep ® hanno creato per la Compass due identità distinte che differenziano tra loro le due metà della gamma: gli allestimenti Sport, Longitude e Business hanno una proiezione alogena, mentre invece sulla Limited sono montati i fari Bi-Xenon a scarica di gas con la Led signature. Anche i cerchi, comunque sempre di lega leggera, con diametri compresi tra 16 e 19 pollici e cinque stili specifici, aiutano a differenziare i vari livelli di allestimento.Le tinte di carrozzeria sono undici, di cui sette metallizzati, un tristrato e tre pastello. CHE BELLA STORIA! Quello dell'heritage è un settore al quale negli ultimi tempi tutti i costruttori dedicano energie e attenzione, ma non è da tutti avere una storia coerente come quella che può mettere all'occhiello la Jeep®. Che ha letteralmente inventato un genere, quello della vettura multiuso a quattro ruote motrici, nel corso della seconda guerra mondiale, e l'ha declinata in 76 anni di storia adeguandosi alle richieste del mercato, molte volte anticipandole. Come avvenne ad esempio negli anni Sessanta con l'imponente Wagoneer, prima autentica grande station wagon a trazione integrale che, con modifiche non sostanziali e l'aggiunta di un Grand davanti a] nome (altro classico della marca) è arrivata all'alba degli anni Novanta aprendo la strada a un genere che oggi è uno dei più apprezzati nel panorama mondiale. Nella timeline qui sotto trovate alcune delle icone dello stile Jeep ®. Di fango sotto le ruote ne è passato tanto, dalle prime MA/MB alla nuova Compass. Ma l'impegno di fare automobili di sostanza, delle quali potersi fidare ogni giorno, qualunque cosa succeda, è ancora quello delle origini. Scarica PDF