LA NUOVA COMPASS

Guida SUV
06/10/2017
La nuova Compass, e siamo alla terza generazione, ha tutte le carte in regola per far dimenticare le due precedenti, nate negli USA nel difficile periodo in cui il marchio Jeep ® apparteneva a DaimlerChrysler. Oggi FCA Group, ossia Fiat-Chrysler, dispone delle tecnologie e delle strategie adatte a creare un modello di successo. Motori al passo coi tempi e a basso impatto ambientale, componentistica di qualità, assemblaggi soddisfacenti. E una strategia di marketing, unita a una forza commerciale e a una distribuzione capillare a livello mondiale, che consentirà alla Compass di affermarsi su tutti i mercati. Sia rivolgendosi ai clienti "privati" sia indirizzandosi agli utenti "business", aziende e società di noleggio a lungo termine, che è più o meno la stessa cosa. QUATTRO MOTORI, PER COMINCIARE Come è potuta accadere una simile svolta? Da un lato, grazie alla disponibilità dei propulsori econfriendly di FCA, segnatamente il 1.4 MultiAir da 140 CV, il 1.6 Multijet da 120 CV e il 2.0 Multijet II da 140 e 170 CV, unità termiche tradizionali ma particolarmente raffinate sul piano del controllo delle emissioni, dall'altro con l'introduzione di standard qualitativi allineati a quelli adottati dalla marche di prestigio europee. Così, mentre la Grand Cherokee e la Wrangler aggiornate da FCA sono diventate le migliori espressioni di questi due modelli dalla loro nascita, le nuove Cherokee, Renegade e Compass rilanciano le quotazioni del marchio Jeep ® in segmenti di mercato nei quali esso non è mai stato presente. La Compass, pur condividendo con la Renegade (e con la Fiat 500 X) la piattaforma Small Wide, non viene prodotta in Italia dove nascono invece le "cuginette": gli esemplari per il mercato europeo arriveranno dal Messico, mentre altri siti produttivi sono situati in Brasile, India e Cina (quest'ultimo solo per il mercato interno). Visto che in Messico fabbricano anche l'Audi Q5, non c'è da temere rispetto agli standard qualitativi. Del resto il progetto è occidentale al 100%.NEL CUORE DELLA GAMMA Ma veniamo ora alla nuova Compass: essa si colloca tra Renegade e Cherokee dal punto di vista del formato, visto che la sua lunghezza di 439 cm è più o meno a metà strada tra i 426 cm della Renegade e i 462 cm della Cherokee. Sul piano estetico ricorda un po' la Grand Cherokee, tanto per l'andamento dei gruppi ottici quanto per il taglio del portellone. La Compass però sfoggia una "chicca" stilistica, che consiste nel profilo superiore della finestratura laterale che attraversa poi il montante posteriore per abbracciare il bordo inferiore dei lunotto. Un tocco di originalità che non appesantisce le forme e le linee della novità firmata Jeep ® Sotto l'aspetto tecnico la Compass riprende i powertrain della sorella minore Renegade, inizialmente limitati a quattro espressioni, da 120, 140 e 170 CV diesel e 140 CV a benzina, con i sistemi di trasmissione a 2 e 4 ruote motrici (Active Drive) più semplici, cui si aggiungerà I'Active Drive Low per la Trailhawk attesa negli ultimi mesi dell'anno in abbinamento obbligatorio al 2.0 Multijet II da 170 CV e al cambio automatico a 9 marce con riduttore sulla prima. E proprio in tema di cambi, la Compass debutta con il 6 marce manuale, disponibile per i primi due livelli di potenza (120 e 140 CV), mentre il 9 marce automatico è offerto — almeno in fase di lancio - sulle 2 litri Multijet II da 140 e 170 CV. Varie ipotesi riguardano la genesi del nome Jeep ®: tra queste, la pronuncia dell'acronimo GP (General Purpose) SPAZIO A VOLONTÀ Sulle Compass si viaggia comodi e circondati da un ambiente accogliente e per certi versi lussuoso, soprattutto nel caso delle versioni Limited, che propongono la seileria mista in tessuto e pelle. La disponibilità di spazio è rassicurante e l'accesso a bordo agevole: non ci si deve né arrampicare, né (ovviamente) sdraiare e soprattutto l'angolo di apertura delle porte anteriori e posteriori è molto generoso, come dire che non si corre il rischio di urtare la testa salendo e scendendo. La plancia è ben fatta, rivestita com'è in materiale morbido e piacevole al tatto, e i comandi sono facilmente raggiungibili, con disposizione molto europea, quindi intuitiva: manopola per le luci, nella zona inferiore sinistra della plancia, clima nella parte centrale-inferiore della consolle, radio, infotainment ed eventuale navigatore nel grande monitor da 7 pollici al centro della consolle. Sul tunnel c'è sostanzialmente solo la leva del cambio, accompagnata molto più all'indietro dal pulsante del freno di stazionamento elettronico. Sulle razze superiori del volante ci sono poi i comandi remoti dello stereo e del telefono Bluetooth, nonché quelli che permettono di muoversi nei menu del computer di viaggio e quelli del cruise control adattivo. La strumentazione è chiara e ben leggibile, con tachimetro e contagiri analogici e un display centrale TFT da 7 pollici, mo-nocromatico, per il livello del carburante, la temperatura dell'acqua e le indicazioni del computer di viaggio. Il touch screen del navigatore permette, sulle versioni 4WD, di accedere anche alle videate specifiche per la marcia in offroad: inclinometri frontale e laterale, manometro del turbo, ripartizione della coppia e slittamento delle ruote. Interessante il Pack Winter, che include i sedili anteriori e il volante riscaldabili, la base del parabrezza sbrinabile e il tappetino di gomma nel bagagliaio (perfetto per gli sciatori). Detto che sul divanetto posteriore (non scorrevole) si viaggia comodi anche in tre e che è un peccato che non siano previste le bocchette di ventilazione posteriori, neppure in abbinamento al "clima" bizona della Limited, va riferito della notevole versatilità di carico consentita dallo schienale anteriore destro ripiegabile, che consente il trasporto di oggetti lunghi più di 2 metri e mezzo. Il bagagliaio è abbastanza capiente anche nelle configurazioni standard: 350 dmc con il divano posteriore in posizione d'uso e 1.100 dmc quando esso è abbattuto: più che per il volume però si fa apprezzare per la trasformabilità.2WD O 4WD: UNA SCELTA DIFFICILE Tra l'entry-level 1.4 MultiAir Sport a trazione anteriore eia 2.0 Multijet II Longitude, con cui si apre la gamma 4x4 c'è una differenza di 7.000 euro, che si riduce di 2.500 euro se si paragona quest'ultima alla 1.6 Multijet Longitude 2WD. Come dire che il passaggio da trazione anteriore a trazione integrale a parità di allestimento e di carburante (diesel) costa 4.500 euro (sia per le versioni Longitude sia per le Limited). Secondo le aspettative della Casa i clienti privati si orienteranno soprattutto verso la 2.0 Multijet II 4WD Limited da 140 CV (37.750 euro, pur sempre 9.500 euro meno della Cherokee 4WD di pari cilindrata e potenza), mentre le versioni più richieste dalle flotte aziendali dovrebbero essere le 1.6 Multìjet da 120 CV, a trazione solo anteriore, negli allestimenti Longitude e Limited (a listino rispettivamente a 27.500 euro e 31.250 euro). La Limited ci è piaciuta anche perché dotata del divano posteriore con schienale frazionabile simmetricamente e zona centrale abbattibile separatamente per ottenere un comodo bracciolo (se si viaggia in due) o un passaggio per oggetti molto lunghi (come gli sci). Dopo aver provato l'intera gamma Compass viene da dire che la versione 4WD è consigliabile soprattutto a chi prevede di fare un utilizzo intensiva dell'auto su fondi innevati o fangosi, vale a dire agli appassionati di sport invernali e a chi per lavoro si muove in cantieri o su strade sterrate di alta montagna, condizioni in cui una buona dose di trazione e motricità supplementare fa bene anche alla sicurezza. Diversamente la Compass a trazione anteriore va molto bene anche sugli sterrati leggeri, come quelli che si trovano, per esempio, nell'Italia Centrale: l'abbiamo messa alla prova nei Parco Nazionale di Sintra, in Portogallo, su un percorso molto sconnesso identico a quello previsto per le 4WD e la "tuttoavanti" se l'è cavata molto bene, senza incertezze neppure di fronte agli ostacoli naturali più insidiosi complice anche un'altezza minima da terra nell'ordine dei 20 cm. L'unica avvertenza riguarda semmai i pneumatici: non rinunciate alla ruota di scorta di dimensioni normali, che risolve sempre le situazioni più difficili sia sugli asfalti sgangherati delle strade italiane sia sullo sterrato.DOTAZIONI DI ALTO LIVELLO Il capitolo allestimenti è quanto mai ampio: non solo e non tanto per le quattro varianti previste al debutto (Sport, Longitude, Opening Edition e Limited), cui si aggiungerà la versione Trailhawk, quanto per la loro ricchezza. Una particolare attenzione è stata posta riguardo ai sistemi di infotainment e di connettività e ai dispositivi di sicurezza attiva, passiva e predittiva. E tutto questo nonostante un listino che "apre" a 25.000 euro, allineato alla concorrenza ma con una dotazione di serie più completa. Su una vettura come la Compass non figurano tra gli equipaggiamenti standard solo la radio, la connettività Bluetooth, il climatizzatore, il cruise control, le ruote in lega, i sensori pioggia e oscurità, 4 alzacristalli elettrici e 6 airbag, ma anche la frenata automatica d'emergenza e l'avviso cambio involontario di corsia. Sulle Limited sono di serie anche i fari bixenon, il climatizzatore bizona, le ruote in lega da 18 pollici, il regolatore di velocità adattivo con possibilità di impostare la distanza di sicurezza prescelta, il portellone a comando elettrico, la commutazione automatica abbagliani 0:01 NW9 2oo_ 21.00 Town New Sintra ,Eur 51].! Cu! 0.2 NW Midka CrEmste App. CoMrON Né Man* Reale. Qualche dettaglio dell'abitacolo della Compass Limited 4WD: la strumentazione analogica con termometro dell'acqua e indicatore del livello del carburante digitale, integrata dal display TFT da 7 pollici per il computer di viaggio, la telecamera di retromarcia e una videata del navigatore satellitare durante un'escursione a Sintra ti-anabbaglianti, la chiave intelligente per accesso e avviamento a pulsante, i retrovisori esterni termici, regolabili e ripiegabili elettricamente, il retrovisore interno elettrocromatico antiabbagliamento, il sistema multimediale Uconnect con monitor a colori capacitativo ad alta definizione da 7 pollici con AndroidAuto e Apple CarPlay e il divano posteriore sdoppiato in tre parti 40%-20%40%, mentre la Opening Edition, la serie speciale a tiratura limitata fornita solo in abbinamento alla meccanica 2.0 Multijet Il 4WD con cambio automatico, offre nella dotazione di base anche i fari a LED e il navigatore satellitare, lasciando alla scelta del singolo cliente gli interni in pelle. Sul piano strettamente economico è la Limited la versione più conveniente e completa: infatti offre dotazioni supplementari rispetto alla Longitude per un controvalore superiore di 4.800 euro a fronte di un listino più "salato" di 3.750 euro. Certo, occorre valutare e verificare che tutti gli accessori differenziano i due allestimenti siano graditi al cliente; tuttavia è possibile che il valore residuo del top di gamma, specie in versione 4WD, si mantenga superiore nel tempo. COME VA Inutile tergiversare: a noi di Guida SUV la versione più attraente tra quelle già disponibili è parsa la 2.0 Multijet II 4WD Limited da 140 CV, che offre un cocktail ben dosato di qualità stradali e fuoristradistiche. Come su tutte le SUV di ultima generazione il sistema 4x4 della Compass è orientato a offrire un buon compromesso tra performance in offroad e consumi su strada, per cui l'auto viaggia solitamente in modalità 2WD e solo con l'intervento del guidatore si può innestare la trazione integrale. Un giunto scollega l'albero di trasmissione per ridurre gli attriti e conseguentemente rumorosità, consumi ed emissioni inquinanti. COMPORTAMENTO SICURO E PREVEDIBILE La tenuta di strada è molto buona, con un leggero sottosterzo che fa percepire al guidatore l'approssimarsi del limite di aderenza; preciso e gradevole lo sterzo, servoassistito elettricamente, che mantiene sempre una notevole sensibilità senza penalizzare la leggerezza del comando, adeguati i freni, per potenza (in rapporto alla mole non trascurabile della Compass) e per resistenza. Il cambio automatico è esemplare nella dolcezza e nella rapidità di funzionamento, al punto da non richiedere mai il passaggio alla gestione manuale-sequenziale; buona anche la manovrabilità della trasmissione meccanica a 6 rapporti, con sesta lunga non penalizzante in ripresa grazie alla consistente coppia motrice (350 Nm) disponibile già a 1.750 giri/minuto. Semmai si notano gli innesti poco contrastati e il moderato sforzo richiesto sul pedale della frizione. Il consumo, infine, è piuttosto contenuto soprattutto quando si viaggia ad andatura costante, attorno ai 100-110 km/h, quando l'automatica si accontenta di 6 litri di gasolio ogni 100 km. Maggiori le richieste in città: nel ciclo urbano la percorrenza non supera i 15 km/ litro. In ogni caso il serbatoio (capacità: 60 litri) garantisce un'autonomia notevole, da 900 a 1.100 km con un pieno. Scarica PDF