Selvaggia e raffinata l’icona Jeep® Wrangler si esalta in off-road

La Stampa
15/07/2018

Selvaggia e raffinata l’icona Jeep® Wrangler si esalta in off-road

Su e giù per rampe infangate, su roccia e ghiaia, fra le conifere di un bosco austriaco, a pochi chilometri dal Jeep® Camp che questo fine settimana accoglie centinaia di appassionati di fuoristrada provenienti da tutta Europa. È sui terreni più selvaggi che la Jeep® Wrangler si è sempre sentita a casa, e questo vale anche per l’ultima generazione dell’icona americana, che abbiamo provato non lontano dal Red Bull Ring del Gp d’Austria di Formula 1.

Un occhio distratto potrebbe confondere la nuova Wrangler con la generazione precedente. Non è un caso: i designer hanno fatto di tutto per mantenere lo stile fedele all’originale. «Non è facile mettere mano a un’icona: volevamo raggiungere nuovi picchi di capacità off-road e di raffinatezza, senza perdere in autenticità», ha detto ai giornalisti il responsabile del brand per i mercati Emea, Jeff Hines. Un trucco per riconoscere l’ultima edizione è guardare i parafanghi, che ora hanno incastonata la striscia luminosa orizzontale delle luci diurne. Altro particolare da tenere d’occhio, i fari che invadono leggermente la griglia a 7 feritoie, «una citazione del modello storico CJ del 1945», dice Chris Piscitelli, responsabile del design del modello.

Non è una macchina spartana, la nuova Wrangler, che infatti ha un listino che parte da 48 mila euro. La svolta “tech” si vede nei fari full led, realizzati dalla Magneti Marelli, e all’interno: la plancia rimane, come è sempre stata, molto verticale, ma ora è più ordinata e include un bello schermo touch da 8,4” con sistema UconnectTM compatibile con gli smartphone; un secondo schermo Led (da 3,5” o 7”) si trova nel cruscotto.

Pur più moderna e meglio rifinita, la Wrangler rimane la Jeep® più concettualmente simile alla Willys madre del marchio, la cui sagoma stilizzata comparare ovunque, anche sul pomello del cambio, a ricordare dove tutto è iniziato. Telaio a longheroni, trazione integrale e ridotte di serie, rimane l’unica auto sul mercato ad avere le portiere incernierate esternamente: basta togliere qualche vite e staccare lo spinotto di collegamento elettrico per rimuovere le portiere (pratica non consentita in Italia per la circolazione su strada). È anche l’unico modello di serie che può abbattere il parabrezza (anche questo si può fare solo in aree private, da noi). Tutte le versioni sono decappottabili, siano esse a tre o cinque porte, ma in modi diversi: c’è il tettuccio di tela (che funziona con un nuovo sistema a incastro invece che a cerniere), l’hard-top (le due porzioni anteriori si sganciano in pochi secondi) e un nuovo tetto morbido a comando elettrico.

Continuità anche sul fronte dei motori: curiosamente, come la Willys del 1941 anche la nuova Wrangler è equipaggiata con un 4 cilindri di 2.2 litri. Ma se all’epoca era a benzina ed erogava 60 Cv, sulla nuova Wrangler è un turbodiesel da 200 Cv. L’altra possibilità è un 2.0 turbo a benzina da 272 Cv. Entrambi i motori sono abbinati al cambio automatico a 8 marce. Tutte le Wrangler sono nate per l’off-road, ma la versione più estrema Rubicon prevede, oltre alle ruote tassellate, anche il blocco elettrico dei differenziali anteriore e posteriore, una diversa rapportatura delle marce ridotte e la possibilità di scollegare la barra stabilizzatrice anteriore. Noi abbiamo testato fuoristrada la versione Sahara – la più “civile” - e le abbiamo visto fare cose più che notevoli. Su strada la nuova generazione è diventata più maneggevole e silenziosa, soprattutto con l’hard-top, ma resta più morbida della maggior parte dei Suv presenti sul mercato, anche a marchio Jeep®. La posizione di guida è alta e seduta, lo sterzo è un po’ vago perché è stato pensato per essere manovrato con gesti ampi in off-road. Ci si può affrontare tranquillamente un viaggio in autostrada, insomma, seppure non sia la macchina più adatta. La Wrangler è un modello da appassionati, per chi in fuoristrada ci va davvero, ma c’è da scommettere che sedurrà anche una folta schiera di cittadini dallo spirito avventuroso.

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