Wrangler e basta

Il Corriere dello Sport - Stadio
13/07/2018

Wrangler e basta

Come te non c’è nessuna e se non sei l’unica al mondo, poco ci manca. Dove non è in discussione l’unicità, ma i tentativi, tutti più o meno falliti, di imitazione. La regina è tornata, viva la regina. E ora che è arrivato il re, l’uomo delle rovesciate e dei milioni a palate come i gol, chissà che sua maestà, Jeep® Wrangler non estenda il suo dominio ancora più in là. Grazie anche all’appoggio di tutte le sigle sindacali dello stabilimento di Melfi, estranee allo sciopero indetto da una minoranza contro l’acquisto di Ronaldo da parte della Juventus...

EVOLUZIONE. Tornando a noi, per dire la verità, la regina Wrangler non se n’è mai andata, visto come comanda, dispone e ordina il mondo della mobilità universale su e fuoristrada, da 77 anni, senza che nessuno sia mai riuscito a raggiungere i suoi livelli di perfezione.

Era il 1941 e i tempi ben diversi da quelli attuali, servivano vetture agili e robuste, capaci di andare veloci su ogni territorio, perché la battaglia per la libertà non ammetteva perdite di tempo. E la progenitrice Willys MB di libertà in libertà e senza più battaglie ha come instillato nel brand che ha generato e nella sua icona viaggiante proprio quel senso di avventura e di no limits - libertà pura, appunto - che oggi la nuova generazione di Jeep® Wrangler riesce ad esprimere. Una maniera ancora più totalizzante, dopo il restyling di Renegade e le nuove Cherokee e Compass, per confermare il predominio- europeo ed italiano - del marchio Jeep®, capace di battere tutti i record ormai da parecchi mesi.

COMODA. E nuova Wrangler, è davvero la soluzione intelligente per centrare l’obiettivo espansione. Meno spartana e più confortevole, nella guida su strada e nella percezione (reale) di come sia cresciuta la qualità, l’attenzione per le finiture interne e addirittura esplosa l’attenzione per la tecnologia di ultima generazione con la disponibilità di ben 65 sistemi di assistenza alla guida ((tra cui telecamera posteriore, monitoraggio dell’angolo cieco e ESC con antiribaltamento elettronico) e il sistema di infotainment UconnectTM (comprensivo di Apple Car Play e Android Auto) con schermi touch da 5, 7 o 8,4”. Questo senza perdere un grammo della sua natura da fuoristrada nudo e puro.

INARRESTABILE. Già perché, sia chiaro, Jeep® Wrangler ormai si guida facile anche in città, la il fuoristrada era e resta il suo regno naturale. A due o quattro porte, in ve-risone Sport, Sahara e l’estrema Rubicon, non c’è un terreno in grado di resisterle. La Rubicon ad esempio: 25 cm di altezza da terra, 25,8° angolo di dosso, 30,8° angolo di uscita, capacità di guado fino a 76 cm e con una trazione integrale Rock Trac (le altre due versioni hanno la Command Trac) che consente di passare da 2 a 4 ruote motrici fino a 72 km/h, per non parlare di bloccaggio elettrico del differenziale, barra stabilizzatrice anteriore e di smontare tetto e sportelli, in soli 14 minuti.

In quanto a trasmissioni (ridotte a parte) merita una citazione particolare il nuovo cambio automatico a 8 marce ZF decisamente più comodo e funzionale del manuale, soprattutto fuoristrada, con buona pace degli integralisti. Per i motori, si può scegliere tra il 2.0 benzina da 272 cv e il 2.2 Diesel da 200 cv, tutti dotati di dispositivo Start&Stop. Il listino? Proporzionato ad una regina unica e inimitabile. Si parte da 48.000 euro. Ma cosa volete che siano per conquistare una regina che ora ha trovato anche il suo indiscutibile consorte?

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