Il futuro sotto il cofano

Avvenire
04/07/2018

Il futuro sotto il cofano

Interfaccia uomo-vettura, guida autonoma, ibrido plug-in, elettrificazione: ormai non si parla d’altro ed è un vero piacere quando, come nel caso della presentazione del nuovo Renegade, ci si focalizza invece sul cuore della vettura: il motore. Perchè l’estetica e le nuove tecnologie contano, ma un motore prestazionale, pulito, affidabile e parsimonioso nei consumi e nelle emissioni, conta ancora di più. Così Jeep, sulla Renegade MY 2019, mette a disposizione le nuovissime motorizzazioni a benzina turbo, sviluppate sulla base di una struttura modulare. Sono proposte nella configurazione da 1 litro a 3 cilindri da 120 CV di potenza massima e 190 Nm di coppia massima con trasmissione manuale a sei marce e trazione anteriore; e 1.3 litri a 4 cilindri da 150 CV in abbinamento al cambio a doppia frizione DDCT e alla trazione anteriore. In più, con il brillante propulsore turbo da 1.3 litri e 180 CV è offerto anche un cambio automatico a 9 rapporti con convertitore di coppia e con la trazione 4x4. Per gli amanti del diesel invece in gamma ci sono due nuovi potenti MultiJet II con tecnologia Stop&Start da 1.6 e 2.0 litri.
I nuovi propulsori a benzina pesano solo 93 kg (20 in meno rispetto a quelli che sostituiscono), sono interamente realizzati in lega d’alluminio, rispondono alla normativa anti inquinamento Euro 6/D e sono dotati di filtro antiparticolato GPF. Per capire quanto siano stati "lavorati", anche dal punto di vista della robustezza e dell’affidabilità, bastano questi numeri: più di 75.000 ore di analisi virtuali, 60.000 ore di test sul banco prova e 5 milioni di chilometri percorsi in tutto il mondo su strada e in off-road.
Noi abbiamo provato la Renegade meno potente, spinta dal tre cilindri da 120 CV abbinato al cambio manuale a 6 rapporti. Brillante, grintoso, aggressivo e, soprattutto, molto silenzioso (tenendo conto che si tratta di un tre cilindri), si disimpegna molto bene in strada garantendo una buona accelerazione e un’altrettanto apprezzabile ripresa, il tutto senza compromettere i consumi che Jeep dichiara diminuiti del 20% rispetto ai motori che sostituiranno.
Siamo passati quindi al benzina quattro cilindri da 180 CV abbinato al cambio automatico: brillante, comodo, pratico e pungente quanto basta, questa trasmissione rende ancor più piacevole il comfort di viaggio, soprattutto nel grande traffico cittadino garantendo quasi gli stessi consumi del manuale. Cosa che, in passato, era assolutamente impensabile. Lo sterzo è pronto e rapido, la tenuta di strada ottima mentre una bella sorpresa è l’impianto frenante, sicuro e affidabile in qualunque tipo di situazione. Buona davanti ma sacrificata dietro la visibilità a causa del lunotto piccolo e leggermente inclinato e dei tre poggia-testa. Quanto all’estetica, spiccano i nuovi fari led, gli interni più rifiniti e di qualità rispetto al modello precedente e tanti sistemi di assistenza alla guida, molti di quali di serie. La commercializzazione del nuovo Renegade inizierà a metà luglio in Italia; gli allestimenti disponibili sono quattro e il listino parte da 22.000 euro. Circa le strategie Jeep per i prossimi anni, «vogliamo diventare da un brand di nicchia a un brand full liner, offrendo 1 modello per ogni segmento nel pianeta Suv, e una versione ibrida plug-in per ogni modello», spiega Gianluca Italia, direttore generale di Fiat-Chrysler. Si va quindi verso l’elettrificazione completa del brand, come d’altronde anticipato da Sergio Marchionne che entro il 2015 intende eliminare definitivamente i motori diesel dal Gruppo.

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