JEEP® RENEGADE MY 2019

Auto Capital
01/08/2018

Squadra che vince non si cambia. È la "regola aurea" del calcio, che ben si sposa anche con le dinamiche industriali e commerciali. Così la Renegade, SUV di successo di FCA Group costruita a Melfi nella stessa fabbrica che produce la Fiat 500 X, si evolve costantemente per incontrare i gusti del pubblico e per soddisfare le sempre più stringenti normative antinquinamento. Senza modificarne l'estetica, uno dei motivi di maggior successo di un'auto che abbina il meglio della tecnologia motoristica tricolore e uno stile volutamente yankee, con tutta la funzionalità di una vettura progettata in Europa per i clienti di tutto il mondo. Razionale ed emozionale nello stesso tempo. Vediamo come è cambiata, mentre la guidiamo da Balocco, sede del Proving Ground di FCA Group, prima verso le colline biellesi, poi nella zona delle risaie del Vercellese.

Il nuovo stile della Renegade riassume i tratti iconici del brand Jeep® in una veste moderna: la naturale attitudine offroad emerge anche dal punto di vista stilistico e convive con un'anima urbana e lifestyle. Nuovi fari a LED e nuovi cerchi da 19 pollici, optional, e all'interno qualità e comfort. Il sistema Uconnect di quarta generazione prevede schermi tattili capacitivi ad alta definizione da 5, 7 e 8,4 pollici, predisposizione Apple CarPlay e compatibilità Android Auto per soddisfare un pubblico giovane, metropolitano e sempre connesso. Da segnalare anche i contenuti tecnologici all'avanguardia in termini di sicurezza, con Lane Sense Departure WarningPlus e Intelligent Speed Assist con Traffic Sign Recognition di serie su tutta la gamma, Forward Collision Warning-Plus con Active Emergency Braking di serie su Limited.

La gamma motori prevede il nuovo 3 cilindri turbobenzina da 1 litro di cilindrata e 120 CV per l'entry-level a trazione anteriore, l'inedito 4 cilindri turbobenzina di 1.3 litri nelle varianti da 150 e 180 CV, disponibili per le Renegade rispettivamente a trazione anteriore (con cambio a doppia frizione a 6 marce) e integrale (con trasmissione automatica a 9 rapporti), e i turbodiesel common-rail di 1.6 e 2 litri da 120, 140 e 170 CV, aggiornati per rispettare la normativa antinquinamento più severa Euro 6d-Temp. Con il loro arrivo vengono pensionati il 1.6 Torq aspirato da 110 CV e i 1.4 TurboAir da 140 e 170 CV. Al vertice della gamma, la Trailhawk da 170 CV, con motore diesel (aggiornato, al pari degli altri Multijet con il catalizzatore SCR), trazione 4x4, riduttore e bloccaggio del differenziale posteriore. La prova su asfalto ha visto protagoniste le turbobenzina di 1 e 1.3 litri a trazione anteriore, che dispongono del filtro antiparticolato GPF e che promettono una riduzione del consumo del 20% rispetto alle unità motrici pensionate. Il tricilindrico sorprende positivamente per la regolarità dell'erogazione e la buona progressione, senza alcun compromesso con la sonorità; il "milletré" a 4 cilindri è brillante e vigoroso, spinge in modo deciso e convince anche in salita e a pieno carico, con il cambio a doppia frizione che ben sostiene l'allungo verso la zona alta del tachimetro. Efficaci gli ausilii alla guida, capaci di perdonare eventuali distrazioni e piuttosto dolci nell'intervento. Prezzi da 22mila euro.

Sulle Renegade più potenti (1.3 turbobenzina da 180 CV e 2.0 turbodiesel da 140 e 170 CV) è prevista la trasmissione automatica a 9 marce con modalità manuale-sequenziale. Per la versione Trailhawk c'è anche un riduttore operante solo sulla prima marcia, ideale per affrontare terreni molto scoscesi. La 1.3 turbobenzina da 150 CV e la 1.6 turbodiesel da 120 CV a due ruote motrici, che adottano la trasmissione manuale a 6 marce come standard, prevedono in opzione il cambio a doppia frizione a 6 marce con modalità automatica e manuale-sequenziale.

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