NEGLI USA AL VOLANTE DI GLADIATOR, LA JEEP® CHE NON C’ERA

Auto
01/06/2019

NEGLI USA AL VOLANTE DI GLADIATOR, LA JEEP® CHE NON C’ERA


FRA I PRIMI, ABBIAMO TESTATO L’INEDITO PICK-UP ALL AMERICAN FRA I


CANYON DELLO UTAH DURANTE L’EASTER JEEP® SAFARI, IL FAMOSO


RADUNO DI PASQUA


La normalità non esiste. La follia rappresenta la ragione. Perché se dal 1967, puntuali come le feste comandate, i Jeepers d’America si ritrovano a Moab in occasione dell’Easter Jeep® Safari, una ragione ci deve essere. E sebbene l’abito non faccia il monaco, una Jeep® fa di certo un’amante del fuoristrada. In (quasi) ogni sua declinazione il brand americano ha saputo raccontare la migliore esperienza di guida possibile in off-road. O almeno ha dimostrato di essere tra i migliori a farlo.
E l’Easter Jeep® Safari ne è l’esempio più lampante. Qui a Moab è il fuoristrada la principale fonte di reddito quando ci si riferisce al turismo. Poco meno di 5.000 anime circondate dalla vastità dei canyon che offre lo Stato dello Utah. A poco più di un’ora di auto dalla celebre Monument Valley, qui il deserto fa rima con roccia, mentre i limiti spazio temporali sono dettati da quelli del vostro veicolo: tendenzialmente, salvo diversa indicazione, ogni centimetro di terra che ruota intorno a Moab è aperto al pubblico. Ragione per cui bisogna essere attrezzati a dovere.
Proprio come la realtà di appassionati che ha deciso di trascorrere la Pasqua da queste parti. Assetti rialzati e ruote fuori dalla carreggiata sono un dato di fatto. Mentre i più estremi ricorrono allo “swap” del motore, sostituendo i sei cilindri, con dei più consoni V8. Anche perché da queste parti tutto è lecito, purché non si ecceda nei limiti di velocità. Così puoi tranquillamente avere in dote 500 cavalli su una Wrangler, ma in autostrada non puoi superare le 70 miglia orarie. Poco male, perché la nostra trasferta è giustificata dalla possibilità di guidare in anteprima assoluta il nuovo Jeep®Gladiator. Il pick-up del brand americano, realizzato a partire dal modello Wrangler. Ma per quanto possa sembrare una fotocopia con il cassone, il Gladiator vanta alcune specifiche che differiscono rispetto al fuoristrada più puro. Ad esempio la sospensione posteriore è ripresa dal truck Ram 1500. Una scelta tattica dettata dal fatto che, trattandosi di un truck – seppur di dimensioni compatte secondo il mercato americano – ha come scopo principale quello di spostare carichi. Il piano posteriore è lungo 152 cm e ha una portata utile di 725 kg. Mentre la capacità di traino è pari a 3.470 kg. Queste le informazioni più rilevanti se in discussione ci sono le specifiche di pick-up. Perché in fin dei conti Gladiator è un vero veicolo da off-road a tutti gli effetti. La capacità di guado è di 76 centimetri, quanto all’attitudine di superare ostacoli, è direttamente Wrangler a entrare in gioco. Si perché Gladiator ne riprende le doti più importanti, assicurando passaggi che probabilmente nessun altro pick-up sarebbe in grado di replicare. Soprattutto se si tratta dell’allestimento Rubicon che, oltre ad avere un assetto specifico, vanta alcuni dispositivi che lo rendono ancora più completo in ambito fuoristrada. Come ad esempio lo sway-bar, che consente di disconnettere la barra antirollio anteriore, aumentando così l’escursione delle ruote. La prova sul campo ha confermato che un pick-up di oltre 5 metri e mezzo (80 cm in più rispetto alla Wrangler Unlimited) può davvero andare dappertutto.
Grazie anche alla telecamera frontale che consente di scrutare la strada quando chi siede al volante non può certo immaginare cosa ci sia nella zona delle ruote. In assoluto non una novità, ma è un accessorio utile per chi pratica l’off-road, unitamente al fatto che si possa pulire grazie ad un ugello spara acqua dedicato. Prossimamente la vedremo pure su Wrangler. Quanto ai motori, sono due le unità destinate al mercato americano: il Pentastar benzina V6 3.6 da 286 cv e 352 Nm di coppia motrice, e il 3.0 V6 turbodiesel di origine VM da 260 cv e 600 Nm di coppia (disponibile solo a partire dal 2020). Di serie sul benzina il cambio manuale a 6 marce, altrimenti a listino anche l’automatico ZF a 8 rapporti (standard sul Diesel). In Italia la Jeep® Gladiator arriverà solo il prossimo anno e non è al momento stata comunicata la line-up dei motori. Quindi non è da escludere che ritroveremo i 4 cilindri sovralimentati nella versione destinata al nostro mercato. Così come non è certo che l’allestimento Rubicon sia della partita. Da noi Gladiator dovrebbe poi essere omologato esclusivamente come autocarro.
E se a qualcuno fosse venuto il dubbio che questa sia una prima per il marchio Jeep®, nel 1947 era stato realizzato il pick-up... più chiaro di così! Scarica PDF