Jeep® Compass

La Mia Auto
01/10/2018

Jeep® Compass


2.0 Multijet AT 4WD Limited

Premium per immagine, qualità e contenuti. La media della Casa americana dà il meglio di sé con il turbodiesel più grosso, abbinato a trazione integrale e cambio automatico a nove rapporti. Comodissima su asfalto, ha doti offroad adeguate alla storia del marchio

Nel 2006 Jeep® propose sul mercato due suv di segmento C a distanza di pochi mesi. Si chiamavano Compass e Patriot e, a parte l'estetica. erano identiche per piattaforma e meccanica (condivise anche da Dodge Cariber). Lunghe entrambe poco meno di 4,5 metri, erano economicamente accessibili ma fecero anche storcere il naso a molti per qualità e contenuti non all’altezza della tradizione Jeep®. La Casa americana, sotto la guida di FCA, ha corretto il tiro e, di due modelli - si può dire. se non tre - ne ha fatto uno solo. Si chiama Compass ma, con la precedente, nulla ha a che vedere. Questa si propone come una vera e propria Grand Cherokee in misure minori, con aspetto accattivante, interni spaziosi, mobilità quasi universale e immagine premium. Tanto da diventare un'auto alla moda. Non solo perché è stata scelta dai Rolling Stones come vettura ufficiale durante gli ultimi tour in giro per il mondo (lì fa più il marketing che altro) ma perché pur non essendo proprio a buon mercato, si piazza regolarmente nelle posizioni di vertice delle classifiche di vendita. A listino l'auto si propone con un motore a benzina e due unità a gasolio. Sulla più grande, la 2.0 Multijet 11, di serie ci sono sia la trazione integrale sia il cambio automatico a nove rapporti. In questa configurazione Compass sfiora i 40mila euro senza optional, ma anche a livello di dotazione l'auto si piazza nella zona nobile del segmento.

Come è fatta
Esteticamente è a dir poco riuscita. Riesce a coniugare gli stilemi Jeep®, dal muso massiccio con calandra a sette feritoie ai passaruota trapezoidali, con una certa ricercatezza nei particolari. Nelle luci diurne led, ad esempio, o nel montante posteriore sinuoso e impreziosito da una cromatura. Insomma, alla vista trasmette concretezza e sicurezza ma non rinuncia a una grossa dose di eleganza. Realizzata sulla piattaforma di Renegade, Compass ne aumenta le misure per fare il "salto di categoria" e si attesta su 4,39 metri di lunghezza, 1,82 di larghezza e 1,63 di altezza. Per quanto le forme squadrate e decise la facciano sembrare più grande, l'auto non è eccessivamente ingombrante e, anzi, permette di capire bene i reali ingombri grazie al lunotto al posteriore verticale (tuttavia la visibilità posteriore non è eccellente) e al cofano alto e piatto. Salendo a bordo Compass accoglie in un ambiente molto "Jeep®". I rivestimenti massicci, a sviluppo verticale infondono quello stesso senso di robustezza che si prova guardandola da fuori. Al centro della plancia si piazza l'ormai immancabile schermo del sistema di infotainment. Sulle versioni Limited, tra le più ricche a listino, ha dimensioni maggiori rispetto a quello montato sulle Compass più economiche (8"4 contro i 5"). L'impianto, oltre che del touchscreen, è dotato di connessione Bluetooth, di prese aux e Usb. Convince fin dal primo utilizzo, grazie al giusto equilibrio tra funzioni "touch" e quelle che si regolano attraverso pulsanti veri. Rende più immediato e più rapido muoversi tra radio, navigatore, settaggi vari e climatizzazione. Su Compass, inoltre, è disponibile una consistente dose di dispositivi di ausilio alla guida e piace molto il fatto che siano presenti di serie fin dalla versione d'attacco. Ci si riferisce all'assistente di frenata, al mantenimento della carreggiata, all'assistente alla partenza in salita e al cruise control, che su Limited diventa autoadattante.

A livello di abitabilità, Compass non teme rivali: in meno di 4,5 metri, infatti, mette a disposizione tantissimo spazio. I passeggeri anteriori viaggiano su due poltrone molto "americane", con seduta ampia e comoda. Il divano posteriore, allo stesso modo, ha dimensioni generose e permette a tutti gli occupanti di viaggiare con parecchio spazio sia per le gambe sia per la testa. Anche per quanto riguarda la capacità di carico, Compass, che può essere equipaggiata di portellone ad apertura e chiusura elettrica, vanta un baule ampio e regolare, con capienza di 438 litri, che abbattendo la seconda fila di sedili (sdoppiata 40/60), arriva a 1.215.

Come va
Per una vettura che oltre che sulla sostanza punta anche sull'immagine, il 2.0 Multijet II — senza nulla togliere all'onestissimo 1.6 a gasolio, rappresenta la soluzione più in linea. Soprattutto perché è con questa motorizzazione che sono disponibili sia le quattro ruote motrici, quasi un must per un'auto marcata Jeep®, sia il bel cambio automatico a nove rapporti. L'auto, in questa configurazione, è dotata di 103 kW-140 CV e di 350 Nm disponibili già a 1.750 giri. Proprio questo dato del motore, abbinato alla trasmissione di origine ZF dalla rapportatura molto frazionata, garantisce una guida fluida e altrettanto elastica. Il cambio, infatti, permette di viaggiare sempre con il motore nell'arco di giri in cui è più reattivo e grazie a passaggi di marcia quasi impercettibili non mina il comfort, neanche nelle situazioni in cui interviene di frequente.

L'auto ha prestazioni brillanti, con 0-100 in meno di 10" e velocità massima di 190 km/h. Però, Compass più votata al comfort che alle prestazioni. Le sospensioni non sono eccessivamente cedevoli, ma hanno una taratura abbastanza morbida, in grado di filtrare ogni tipo di asperità della strada. Di contro presenta un certo rollio e, anche in frenata, non nasconde il beccheggio: però, una volta trovato l'appoggio, è stabile e sicura anche quando si va forte. Perfettamente insonorizzata, Compass percorre chilometri di autostrada senza affaticare, mentre tra le curve, complice anche lo sterzo abbastanza demoltiplicato, è un po' meno a proprio agio di altre concorrenti dirette. Questa impostazione, che su asfalto farà felici alcuni e meno felici altri, trova piena applicazione quando si passa a strade sterrate, e non solo. Compass, che per angoli e altezza da terra non vuole certo andare a sfidare le regine del settore (per quello c'è Wrangler, tanto per citare un'altra Jeep®), proprio grazie alle caratteristiche telaistiche sopra elencate si muove con grande disinvoltura, oltre a godere di tutti i benefici della trasmissione integrale davvero efficiente come Jeep® Active Drive Low. Si tratta del più completo dei due sistemi 4x4 proposti su questo modello ed è dotato, oitre che dei diversi programmi di guida dedicati alle varie superfici (oltre all'impostazione Auto c'è Snow, Sand, Mud e Rock) dispone anche di una funzione 4WD Low che, se non è un riduttore come può sembrare, permette la miglior gestione della coppia su ogni singola ruota, garantendo massima mobilità anche in situazioni complesse.

Quando si guida Compass lontano dall'asfalto si apprezza (di nuovo) l'ottima trasmissione a nove rapporti. Scarica la coppia a terra in maniera molto dolce e permette di muoversi con grande precisione anche nelle ripartenze da fermo, senza scatti o improvvisi balzi in avanti. Un'ultima considerazione, parlando di questa "media" di casa Jeep®, va ai consumi. L'auto, pur comportandosi da normale trazione anteriore quando viaggia ad andature costanti, ha terminato la nostra prova facendo sognare medie di oltre 7.5 litri per 100 km.

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