A voi la scelta

Car
01/09/2019

A voi la scelta

Se non volete omologarvi in un mercato dominato da citycar travestite da SUV c’è solo una alternativa. Scegliere un vero SUV, in formato pocket.

Jeep® ha voluto assicurarsi che la Renegade sembri una... beh, una Jeep® sia fuori che dentro.



La Renegade è la Jeep® più piccola ed economica disponibile sul mercato, anche se i rumors ci dicono che ce ne sia in cantiere una ancora più piccola. Il modello di accesso al mercato dei piccoli SUV del Marchio che sostiene di aver inventato il concetto stesso di SUV è anche il modello più venduto in Italia e in Europa, che ha cambiato le sorti del Brand con risultati quasi inaspettati. Sarà per il suo stile e per i bassi costi di gestione o forse perché la Renegade riesce comunque a distillare un po' di quel Born to be Wild di JJeep® in un piccolo SUV o forse perché si distingue da tutti gli altri crossover essendo un vero fuoristrada ridimensionato e non una supermini travestita da SUV.

Sta di fatto che non è difficile incrociarne sulle nostre strade.

Sotto la pelle, è strettamente imparentata con la 5ooX con la quale condivide la piattaforma, anche se non lo diresti mai perché la Renegade ha più altezza libera dal suolo, un aspetto da fuoristrada e sicuramente un abitacolo decisamente più premium.

Per l'ultimo restyling i progettisti di Jeep® hanno allineato la Renegade con il nuovissimo Wrangler, soprattutto nella parte anteriore, nei fari a LED e nel design della griglia ma, soprattutto, con una nuova famiglia di motori.

Com'era prevedibile nell'attuale mercato, sono i motori a benzina che prendono le luci della ribalta, e il piccolo SUV fuoristrada di FCA è anche il primo modello che utilizza il 1.0 T3 abbinato al cambio manuale a 6 marce e alla trazione anteriore.

Sulla carta, l'idea di optare per il nuovo motore a benzina 1.0 di Jeep® ha comunque senso. Non solo offre agli acquirenti il punto di ingresso più economico di Renegade, ma promette anche di restituire prestazioni rispettabili per questo tipo di vettura. Il nuovo motore eroga 120 cv e 190 Nm, e risponde alla normativa anti inquinamento Euro 6D grazie al filtro anti-particolato GPF.

L'occasione della pausa estiva è quindi perfetta per metterlo alla prova con un viaggio verso una delle località più belle del mondo.

La prima domanda che ci poniamo è rivolta agli interni... "Riusciremo a portare tutto quello che ci serve come prima necessità e sopratutto l'equipaggiamento del fotografo?"

Il bagagliaio è di 351 litri - 1.297 con i sedili abbassati - alla pari quindi di quello di molte berline convenzionali. Abbastanza spazioso, con un buon accesso e una forma squadrata e che permette, quindi, di sistemare il carico in modo relativamente ordinato. I sedili posteriori si dividono e si reclinano completamente e volendo anche il sedile del passeggero anteriore si piega in piano, aumentando ulteriormente lo spazio disponibile. Nonostante lo stipiamo all'inverosimile, infilandoci anche un Mac da 27 pollici, riusciamo a mantenere tre sedili per altrettanti passeggeri. Lo spazio per la testa e lo spazio per le spalle sono più che adeguati, ma il passeggero posteriore lamenta la necessita di più spazio per le ginocchia... forse abbiamo esagerato con il carico e comunque stiamo parlando di una Jeep® non di una limo.

Allora via, verso il porto di Civitavecchia e oltre...

L'interno della Renegade è robusto, con un'ergonomia studiata per offrire un buon comfort a bordo. Jeep® ha voluto assicurarsi che la Renegade sembri una... beh, una Jeep® sia fuori che dentro, e ci sono alcuni motivi a forma di front-end della Willy anche in posti impensabili a ricordalo.

L'abitacolo è più o meno lo stesso del modello precedente, la qualità del materiale va bene, con un rivestimento del cruscotto soft-touch e pratici portaoggetti tra cui troviamo un nuovo vano nella console per lo smartphone, mentre nel bracciolo centrale si trova una seconda presa usb facilmente accessibile anche dai passeggeri posteriori e i sedili sono abbastanza imbottiti e comodi sia per brevi che per lunghe percorrenze.

Fa della facilità d’uso una delle sue caratteristiche principali

La postazione di guida della Renegade inizialmente sembra un po’ strana ma le impostazioni dei sedili e la regolazione del volante ci consentono di trovare facilmente la giusta posizione.

La seduta elevata offre inoltre una buona vista sulla strada e su quelli che sembrano quattro chilometri di cruscotto e cofano che si allungano davanti a te. Tuttavia, la vista posteriore è limitata a causa degli ampi montanti, ma abbiamo comunque a disposizione la telecamera posteriore sempre molto utile.

Il nuovo sistema di infotainment touchscreen Uconnect, con il suo grande schermo da 8,4 pollici, risulta da subito abbastanza facile da usare. Appare semplice e reattivo e ci offre menu logici con una grafica nitida e pulsanti di scelta rapida. Include anche Apple CarPlay e Android Auto, quindi volendo si possono utilizzare anche le app del telefono, come Google Maps e Waze durante la guida.

Nel tratto autostradale, e di G.R.A., di circa 100 chilometri che ci separano dal porto di Civitavecchia la forma squadrata della Renegade crea inevitabilmente un po' di rumore del vento che colpisce sia gli ampi specchietti retrovisori che il parabrezza. Niente comunque di così preoccupante data la forma della vettura. D'altronde se vuoi l'aspetto da Jeep®, ci sembra abbastanza scontato che dovrai soffrire di un'aerodinamica tutt'altro che raffinata. Tutte le Renegade, indipendentemente dall'allestimento o dal motore, hanno di serie numerosi sistemi di sicurezza: avviso superamento e mantenimento corsia, cruise control adattivo, riconoscimento dei segnali stradali, avviso di collisione frontale con frenata di emergenza automatica che si aggiungono all'elenco delle dotazioni del precedente modello 2018, che sono particolarmente di aiuto visti i riflessi non proprio al top per l'alzataccia.

Ci infiliamo nella pancia del traghetto di Batman dove cerchiamo di recuperare qualche energia fino allo sbarco per poi proseguire verso la punta più a Nord della Sardegna.

Corbezzolo, rosmarino, mirto, ginepro... se c'è una cosa che mi colpisce ogni volta della Sardegna sono i suoi profumi onnipresenti e mutevoli, come i venti che la scuotono. Per assaporarne l'essenza, bisogna però oltrepassare la barriera ammaliante delle spiagge alla moda e avventurarsi su coste selvagge, accessibili solo a piedi o dal mare, o spingersi nell'aspro entroterra.

Sbarchiamo a Olbia e arriviamo al porto di Palau, in una giornata stranamente senza vento, dove ci imbarcheremo di nuovo verso uno degli arcipelaghi più belli del mondo: l'Arcipelago della Maddalena.

L'isola maggiore che dà il nome all'arcipelago si estende per circa 52 chilo-metri quadrati. Una strada percorre tutto il suo perimetro per 45 chilometri di panorami mozzafiato. Graniti e porfidi delimitano tratti frastagliati, insenature, calette e spiagge, mentre l'entroterra è fatto di dolci colline. Su queste strade tortuose, le dinamiche di questa Renegade non sono così diverse rispetto al modello precedente, si percepisce solo un po' più di agilità per il fatto che il nuovo motore è più leggero. La Renegade infonde comunque fiducia e regala un piacevole senso di solidità. Lo sterzo abbastanza ponderato e morbido, risulta abbastanza comunicativo per il compito che l'auto è chiamata a ricoprire e si lascia guidare con precisione e rigore decisamente sopra la media rispetto alle concorrenti.

La piccola Jeep® non è un’auto sportiva, non vuole nemmeno esserlo, non chiedetele quindi di comportarsi come tale.

Il comfort di viaggio è di buon livello e conserva le caratteristiche delle sorelle Jeep® con sospensioni ben tarate che se la cavano bene sulle buche stradali. Ammortizzatori e sospensioni lavorano bene nel contenere i movimenti del telaio, anche se un po' di rollio in curva è sempre presente date le dimensioni e le forme della vettura a velocità più sostenute. Con un baricentro così alto, in curva se la cava comunque bene e inserimento ed appoggio sono buoni per un'auto di questo tipo.

L'auto ha una buona tenuta di strada, ma dà il meglio se guidata con dolcezza. La piccola Jeep® non è un'auto sportiva, non vuole nemmeno esserlo, non chiedetele quindi di comportarsi come tale.

Con uno scatto 0-100 km/h di 142 secondi non è un fulmine di guerra, ma è un tempo di sprint simile a molti rivali crossover, il cambio manuale 6 marce è davvero utile nell'imprimere la coppia motrice alle ruote anteriori quando c'è bisogno. Corretti gli spazi d'arresto e buona la resistenza alla fatica dell'impianto frenante.

La Renegade è un modello da guidare soprattutto in ambito stradale, fatte salve alcune strade sterrate dove comunque non se la cava male. La vera anima di una Jeep® è il fuoristrada, ma spettiamo di avere in prova la versione "Trailhawk" con trazione integrale, sospensioni indipendenti, 210 mm di altezza da terra e il selettore di modalità fuoristrada "Selec-Terrain".

Inconfondibile per le sue forme, la Renegade è un SUV pratico in città grazie alla lunghezza contenuta di poco più di 4 metri. Le forme della carrozzeria sono alla base delle sue caratteristiche e fa della facilità d'uso una delle sue caratteristiche principali. È confortevole e rassicurante in ogni condizione, anche per la posizione di guida rialzata, a favore della vista sulla strada.

La Jeep® Renegade è disponibile anche per i neopatentati con il 1.6 diesel da 95 cv e l'allestimento specifico "Sport".

La Renegade ha un aspetto e un comportamento diverso dagli altri crossover e chi decide di acquistarla lo fa per il carattere, l'aspetto o lo stile di vita e non per una scelta razionale. Quindi ora la domanda è... Vuoi davvero uno pseudo-SUV forzato con meno personalità del loro voice over per il navigatore satellitare e tutta l'abilità fuoristrada di una vasca da bagno con le ruote, o vuoi una vera Jeep® in formato cittadino, come la Renegade?

Ora ci dovete scusare ma finalmente si è alzato il vento e i nostri amici Augusto, Alberto e Paco di Porto Pollo ci aspettano per trascorre qualche giornata all'insegna di windsurf e kitesurf e qualche momento al Rupi's Chill Out 'prima di rientrare in redazione per completare questo numero di settembre.

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