JEEP® RENEGADE TRAILHAWK

Guida SUV
01/10/2019

JEEP® RENEGADE TRAILHAWK



Ha tutto quello che serve per affrontare i percorsi più impervi e per permettere a cinque persone di viaggiare comodamente in autostrada e in città. Motore turbodiesel da 170 CV, cambio automatico a 9 marce con riduttore e carrozzeria ottimizzata per il fuoristrada

Nel mese di maggio la Renegade è stata, dopo la Fiat Panda, l'auto più venduta in Italia: un record di vendite che denota la bontà e il gradimento della SUV del marchio americano prodotta in Italia. Del resto, lo stile azzeccato, caratterizzato da alcuni elementi dell'iconico design Jeep®, come la griglia anteriore a 7 listelli, il formato compatto, ideale per le strade italiane, la versatilità degli interni, i costi di gestione ragionevoli e le ottime qualità fuoristradistiche delle versioni più specializzate rappresentano un cocktail imbattibile che ha permesso in questi ultimi anni l'esplosione delle vendite del brand a stelle e strisce.

FANALERIA FULL-LED DI SERIE

Serie speciali a parte, risale alla scorsa primavera l'aggiornamento tecnico più recente della gamma Renegade, dove sono arrivate le nuove motorizzazioni turbobenzina di 1 e 1,3 litri e una serie di aggiornamenti nei dettagli e negli allestimenti interni, a cominciare dalla fanaleria full-LED (di serie sulla "nostra" Trailhawk, optional sulla versione Limited) che assicura ai conducenti efficienza e sicurezza nella guida incrementando la portata luminosa del 50% rispetto ai fari alogeni e del 20% nei confronti dei proiettori allo xeno, migliorando in particolare la percezione della profondità e l'illuminazione laterale. Gli aggiornamenti coinvolgono anche la zona posteriore, dove spiccano i nuovi gruppi ottici con illuminazione a LED, disponibili a richiesta su Limited e Trailhawk. I fanali sono un elemento chiave per lo stile della parte posteriore del veicolo grazie al caratteristico design a X. Queste modifiche, nel complesso, conferiscono al frontale della rinnovata Renegade un aspetto personale, evoluto e moderno, nel rispetto dei tipici stilemi Jeep®. Completano le novità previste per gli esterni la foggia rinnovata delle ruote in lega leggera, che sottolinea l'aspetto esclusivo di questo modello e aumenta ulteriormente le infinite possibilità di personalizzazione offerte.

TRAILHAWK: LA VERSIONE DI PUNTA

A cinque anni dal suo debutto sul mercato, la Renegade (presentata nel 2014) si mantiene attuale e riceve il massimo del gradimento della clientela che ne apprezzano la vocazione stradale e il formato adatto a un utilizzo quotidiano in città, autostrada e in offroad. Lunga 426 cm, larga 181 cm e alta 170 cm, la 4x4 yankee prodotta a Melfi ha festeggiato l'ingresso di Jeep® nell'orbita Fiat puntando sulla massima versatilità d'impiego unita a qualità stradali da vettura europea. Il successo arriso a questo modello, che vanta il valore residuo più alto nel suo segmento di mercato, si deve anche all'ampiezza della gamma, che ha nella versione Trailhawk da noi messa alla frusta in Corsica il suo fiore all'occhiello.

ALLESTITA PER IL FUORISTRADA

Per tre motivi almeno. Primo: l'equipaggiamento di serie è il più completo (navigatore, sensori pioggia e oscurità e interni in pelle restano comunque opzionali) ma arricchito della modalità Rock del Selec-Terrain, il dispositivo che interviene sulla risposta di motore, trasmissione, controllo di trazione e sistema 4x4 per adeguarla al tipo di fondo stradale da percorrere. Secondo: la configurazione della carrozzeria è orientata al fuoristrada, complici l'altezza da terra maggiorata a 210 mm, le protezioni sottoscocca e gli scudi paracolpi ottimizzati per offrire angoli caratteristici più favorevoli, ma non sacrifica alcunché all'impiego stradale. Terzo: il gruppo motopropulsore è il più potente e sofisticato tra i diesel che equipaggiano la Renegade, con il 2 litri turbodiesel common-rail da170 CV e 350 Nm (a soli 1.500 giri/minuto) sotto il cofano, abbinato al cambio automatico a 9 marce con riduttore per la prima attivabile selezionando la modalità 4WD Low

HA ANCHE UN MINI-RIDUTTORE

Rispetto alle Renegade 4WD S e Limited, la Trailhawk dispone, come già accennato, di una variante più completa del Selec-Terrain: una manopola sulla consolle consente di gestire la risposta di motore, sistema di trazione integrale e controlli elettronici di stabilità e trazione, impostando di volta in volta una delle cinque modalità previste, identificate dalle diciture Auto (lascia fare tutto all'elettronica), Snow, Sand, Mud e Rock (rispettivamente: neve, sabbia, fango, roccia). C'è inoltre il controllo della velocità in discesa, grazie al quale l'auto mantiene l'andatura impostata utilizzando i freni e il freno motore senza prendere velocità nonostante la forza di gravità, così da lasciare al guidatore il solo compito di sterzare.

TANTO SPAZIO A BORDO

L'abitacolo è spazioso; dietro però un eventuale terzo passeggero adulto è un po' sacrificato. Sulla Renegade ci si trova bene: chi siede al volante apprezza la posizione di guida, rialzata per dominare il traffico ma non troppo, la corona del volante di spessore adeguato per offrire un buon controllo, l'ambiente spazioso ma intimo al tempo stesso, la disposizione dei comandi ordinata. La plancia è gradevole e ben rifinita, con rivestimenti in plastica morbida al tatto, mentre i fianchetti delle porte appaiono un po' troppo rigidi. I rivestimenti interni sono specifici (la selleria in pelle è un optional presente sull'esemplare provato) con la scritta Trailhawk sugli schienali anteriori e il riuscito motivo a curve isometriche nel caso dell'allestimento di serie in tessuto. In ogni caso, tutto lavabile per spingersi nel fango senza troppe preoccupazioni.

INTERNI VERSATILI E SPAZIOSI

II bagagliaio è capiente (351 dmc) e ulteriormente ampliabile grazie al divano posteriore sdoppiato asimmetricamente e al piano di carico posizionabile su due altezze, così da avere un doppio fondo a disposizione per celare oggetti che non si intendono lasciare in vista nelle operazioni di carico e scarico, o da sfruttare al massimo lo spazio a disposizione. Gli schienali ribaltati non si allineano però alla parte "permanente" del baule. Da notare inoltre la presenza di un ripostiglio sotto la seduta del passeggero anteriore e di un maniglione d'appiglio sulla plancia, un elemento iconico del marchio Jeep®, ripreso non solo dalla Wrangler ma anche dalle prime Willys e Jeep® CJ. Quanto all'infotainment, il sistema Uconnect, disponibile sulla Renegade nelle due varianti da 7 e 8 pollici, include la connettività Bluetooth di serie e le funzioni di navigatore in opzione (con grafica ben leggibile e cartografia completa anche per raggiungere - come vedremo più avanti - località e destinazioni collegate solo da percorsi sterrati o autentici off-road). Alcuni ritocchi hanno interessato l'abitacolo, a iniziare dalla nuova consolle centrale, che dispone di uno spazio per riporre lo smartphone, nuovi porta bicchieri e ulteriori scomparti come la tasca per custodire device e altri piccoli accessori. Inedita anche la posizione della porta USB aggiuntiva (ora nella parte posteriore del bracciolo centrale e più facilmente accessibile anche ai passeggeri dei sedili posteriori). Diverse soluzioni intelligenti, quindi, che hanno consentito di aumentare di oltrel,2 litri lo spazio dei vani portaoggetti.

SERBATOIO DA 55 LITRI PER IL 2 LITRI DA 170 CV

Il motore da170 CV e 350 Nm mantiene le promesse: potenza e coppia si sentono soprattutto in fuoristrada e a pieno carico. Per sua natura questo 2 litri con turbina a geometria variabile è anche l'unità motrice più adatta al traino di rimorchi (roulotte, carrelli portabarca) per la sua generosa spinta avvertibile fin dai regimi inferiori. È silenzioso, ha una sonorità gradevole e vanta prestazioni stradali molto buone (8,9 secondi da 0 a 100 km/h, 196 km/h di velocità massima) con consumi ragionevoli (la Casa dichiara 6,6 litri di gasolio ogni 100 km e nel corso della nostra lunga convivenza con l'auto, oltre 2mila chilometri, abbiamo misurato valori allineati a quanto indicato dal Costruttore, cui corrisponde una percorrenza media di 15 km/litro). Del resto l'abbondante superficie frontale dall'aerodinamica poco favorevole, oltre al peso non trascurabile (1.660 kg a vuoto) e la potenza in gioco non permettono di fare meglio. C'è di buono che la Trailhawk dispone di un serbatoio da 55 litri (e una riserva di AdBlue da13 Iitri, necessaria per alimentare il catalizzatore SCR per depurare gli ossidi d'azoto) contro i 48 litri delle versioni a benzina, grazie al quale l'autonomia può superare gli 800 chilometri.

SICURA SU ASFALTO E STERRATO

Freni e sterzo sono all'altezza della situazione: potenti e resistenti i primi, preciso e sensibile sia su asfalto sia sul lo sterrato. Quanto alla tenuta di strada, la Renegade Trailhawk si rivela sicura e prevedibile anche avvicinandosi a limiti di aderenza su asfalto; l'ESP entra in scena solo all'occorrenza con correzioni precise. Ottimo l'assorbimento delle sospensioni, che frenano correttamente le oscillazioni del corpo vettura in fuoristrada senza limitarne l'escursione. Bene anche la stabilità sull'asfalto: nel misto veloce il rollio è sempre ben controllato e la sensazione di sicurezza trasmessa dall'assetto nel suo complesso ammette anche una condotta di guida sportiveggiante.

CORSICA IN OFF-ROAD

La Trailhawk è la versione con maggiori attitudini fuoristradistiche nella gamma Renegade: ferme restando le ottime qualità delle Limited 4WD e del nuovo allestimento sportivo S, è questa la Jeep® più adatta ad affrontare le strade più difficili dell'isola napoleonica a nord della Sardegna. Ci sono mezzi migliori per affrontare i tosti sterrati delle piste che percorrono il Desert des Agriates e per raggiungere le spiagge meno conosciute della Corsica? Forse, ma noi non li conosciamo. E, per dirla tutta, la Renegade Trailhawk ci è parsa la vettura ideale perché offre, insieme con le sue notevoli doti fuoristradistiche, un eccellente compromesso tra versatilità (le sue dimensioni compatte la rendono maneggevole sulle strette strade di montagna - asfaltate - dell'isola), sfruttamento degli ingombri esterni (4 posti comodi per altrettanti adulti e spazio sufficiente per un quinto passeggero non solo per brevi percorrenze). Per il nostro test off-road abbiamo sperimentato l'ospitalità delle navi Corsica Ferries (ne parliamo in coda all'articolo) che collegano i porti di Ajaccio, Bastia e Calvi con quelli italiani di Savona-Vado e Livorno, oltre a quello di Nizza. In sei ore di traversata diurna si va dalle coste liguri o tirreniche a quelle corse, mentre per chi intende navigare di notte le confortevoli cabine a 2 e 4 posti permettono di arrivare a destinazione riposati.

Ed è quello che abbiamo fatto noi, prima di mettere alla prova delle strade asfaltate del Tour de Corse, il rally valido per il Campionato del Mondo, e sulle piste sterrate e sabbiose che conducono nei luoghi più ameni della Corsica, la Renegade Trailhawk.

DAL DESERT DES AGRIATES

A meno un'ora d'auto da Bastia, procedendo in direzione di Saint Florent e poi di Ile Rousse e Calvi, si attraversa la natura selvaggia del Desert des Agriates, che si estende dalla regione della Balagne alla costa. La prima località che si incontra in questo ambiente affascinante e ostile al tempo stesso, è Casta ed è da qui che parte uno sterrato di 12 km circa che conduce al la località di Saleccia. Si tratta di una delle spiagge più affascinanti della Corsica, accessibile anche lungo un itinerario di trekking da Saint Florent e, ovviamente, via mare. Noi però ci concentriamo sul la strada, che alterna tratti di sterrato semplice, ben battuto e tutto sommato veloce, dove si può procede mantenendo la modalità Auto del Selec-Terrain, ad altri veramente insidiosi che impongono il passaggio alle 4 ruote motrici. I primi metri sono sconfortanti: la strada è stretta al punto da impedire l'incrocio di due vetture e le asperità del fondo sono tali da impegnare tutta l'escursione delle sospensioni e ringraziare l'altezza da terra maggiorata. Chi dovesse desistere, perché alla guida di auto inadatte, può sempre ricorrere alle "navette" che portano per 15 euro fino alla spiaggia di Saleccia. A impegnare e a impensierire di più sono i tratti in cui il fondo è scavato dal passaggio dei veicoli e dalle piogge, non infrequenti nonostante il nome "Desert", e quelli in cui le pietre affiorano insidiando il sottoscocca e gli pneumatici (meglio viaggiare sempre con la gomma di scorta rispetto all'alternativa costituita dal kit di riparazione non sempre risolutivo, specie di fronte a tagli sui fianchi). I panorami sono emozionanti e in questi casi a essere privilegiato è il passeggero seduto davanti, che può goderseli a differenza del guidatore, superimpegnato a controllare il fondo stradale. A fatica terminata, un bagno nelle acque cristalline del Mediterraneo ripagherà degli sforzi affrontati.

LA SPIAGGIA DI MALFALCU

A distanza di alcune ore di passeggiata lungo costa e di una trentina di chilometri via strada è l'altra spiaggia paradisiaca di Malfalcu. La si raggiunge da una deviazione, ben indicata, che si incontra lungo la D81 quasi al termine del tratto all'interno degli Agriates. Dopo un primo tratto di sterrato piatto e quasi incoraggiante, il fondo diventa più sassoso e la modalità 4x4 Low Rock viene in aiuto per oltrepassare i punti più difficili che si alternano ad altri meno impegnativi. Sono comunque 13 km alla portata solo di mezzi a trazione integrale con adeguata luce a terra, che la nostra Trailhawk percorre con una certa disinvoltura fino al premio finale di una vista eccezionale sul mare aperto e su una costa sabbiosa da mille e una notte. Particolarità di Saleccia e Malfalcu è l'assenza di insediamenti abitativi stabili e organizzati: si può alloggiare in un campeggio piuttosto spartano a meno di un km da Saleccia e nei suggestivi alloggi di fortuna (paghjaghj) a ridosso del mare.

TAMARONE

Percorrendo la strada di Cap Corse, soprannomi nato 'Dito" per la sua caratteristica forma protesa verso nord e l'isoletta della Giraglia, si arriva dopo 40 km circa a Macinaggio, dove uno sterrato in quota a bordo mare (Tirreno) conduce alla frequentata spiaggia di Tamarone, certamente più attrezzata rispetto a quelle degli Agriates. Un'altra zona che presenta alcuni sterrati molto gradevoli è la zona attorno a Bonifacio, nel sud dell'isola (ben collegata a Bastia da una superstrada, fino a Casatorra, che diventa poi una strada nazionale trafficata ma sufficientemente ampia). Da non perdere le spiagge di Tonnara, sulla costa ovest dell'isola, e quelle di Rondinara, Palombaggia e Santa Manza su quella est, oltre alla vista su Bonifacio dal faro di Capo Pertusato.

SEVANI E PEVANI

Anche vicino ad Ajaccio ci sono interessanti possibilità di mettere le ruote su fondi naturali: dopo un'escursione alle Isole Sanguinarie, da ammirare al tramonto dal promontorio occidentale di Punta della Parata o da visitare in barca o battello, si può raggiungere poco più a nord, sulla strada per Capo di Feno, la spiaggia di Sevani, collegata da un facile sterrato. Affinità fonetica con Pevani, villaggio pied-dans l'eau 35 km a nord di Ajaccio, non distante da Sagone e Cargese, raggiungibile con una strada asfaltata ma in pessimo stato in cui le qualità offroad della Renegade Trailhawk si fanno apprezzare a loro volta.

PROFILI ROSSI PER LA TRAILHAWK

Sulla versione di punta della Renegade spiccano gli inserti e le cuciture in rosso sui sedili e i profili rossi metallizzati sugli altoparlanti dell’impianto Hi-Fi Beats e attorno alla leva del cambio automatico a 9 marce.

SENZA PAURA SUGLI STERRATI

Che il fondo sia compatto, sabbioso o roccioso la Renegade Trailhawk si muove senza incertezze grazie al supporto del sistema Selec-Terrain con la posizione Rock per i passaggi più difficoltosi.

PRONTA A TUTTO

Grazie al fascione anteriore sagomato per migliorare l’angolo di attacco e alle protezioni sottoscocca la Renegade Trailhawk può affrontare anche gli sterrati più sconnessi. Scarica PDF