Compass completa la famiglia Jeep®

Auto Aziendali Magazine
01/10/2017
COMINCIAMO BENE, viene da dire all’inizio del primo appuntamento con la nuova Jeep® Compass: la versione che ci farà compagnia per l’intera giornata ha il portellone posteriore ad apertura elettrica e caricare le masserizie da portare nella casa di montagna si rivela un’operazione particolarmente facile grazie a una capienza-base di 368-438 fino a oltre 1.100 litri. Prima di impugnare il volante, un’occhiata alla scheda tecnica della vettura non guasta certo. Fra le motorizzazioni diesel disponibili è stata scelta saggiamente quella di mezzo con motore due litri da 140 cavalli e cambio automatico a nove rapporti: la millesei da 120 cavalli è poco aziendale nel senso che si tratta di una versione d’attacco poco gratificante per i collaboratori, mentre il duemila più spinto (170 cv) costa, agli occhi attenti alle cifre di un fleet manager, inutilmente di più. Di rigore, invece, le quattro ruote motrici, sennò che Jeep® sarebbe? SCEGLIERLA A TRAZIONE INTEGRALE Il traffico della mattina in città è infernale, si possono solo apprezzare, nell’ordine, la rapidità con cui il climatizzatore deumidifica l’aria garantendo a chi guida l’effettobenessere, la maneggevolezza della vettura, dovuta alla taglia medium (la lunghezza è di 4,4 metri), e l’ottima coppia che è lecito aspettarsi da un propulsore con queste caratteristiche. Per raggiungere Castione della Presolana, in provincia di Bergamo, mancano 91 chilometri tondi tondi e usciti dalle spire del caos urbano ecco l’autostrada: sul filo dei 130 si viaggia davvero sul velluto, connessi in tutta sicurezza con il resto del mondo grazie al sistema di info intrattenimento da gestire attraverso un grande schermo (optional) da 8,4 pollici. Al casello ci si immette sulla statale che salendo prima dolcemente poi in modo più brusco porta ai circa 900 metri di altitudine della meta. Il tempo, si sa, più sali più diventa imprevedibile e adesso piove che Dio la manda. La Compass è stabilissima, ci mancherebbe altro, ma sapere che anche nei tornanti affrontati alla garibaldina le ruote che lavorano sono quattro dà una sicurezza in più. TANTE LE ASSISTENZE PER IL GUIDATORE E poi studiando la cartella stampa abbiamo scoperto che i sistemi installati a bordo destinati a prevenire gli incidenti o quantomeno a ridurne gli effetti ai minimi termini sono più di 70. Elencarli sarebbe un inutile esercizio di saccenteria e sarebbe pure quasi inutile perché non ne trovi uno con il nome in italiano neanche a cercarlo con il lanternino dello smartphone. Un esempio per tutti? La telecamera che aiuta a fare retromarcia si chiama «Blind-spot Monitoring and Rear Cross Path Detection» e chi non ha troppa dimestichezza con l’inglese può fare a meno di continuare nell’elenco. Detto che chi sta al volante si sente comunque a proprio agio perché questa Jeep ® ha reazioni molto sincere e frena come poche altre, resta da volgere un pensiero a chi continua a dirci che in Borsa girano «rumours» e non «voci». Ma è anche vero che andare a dire «parla come mangi» alla documentazione di una Fiat targata Usa forse è una richiesta eccessiva. A proposito di alimentazione, consultiamo al volo TripAdvisor, troviamo un locale che ancora non abbiamo frequentato e lasciamo nel parcheggio la Compass. PRONTA A ENTRARE NELLA TOP LIST Tra una portata e l’altra si possono finalmente fare quattro conti. Considerato il fatto che la finanziaria di casa Fca strizza l’occhio alle flotte con offerte piuttosto ghiotte, questa auto ha tutte le carte in regola per scalare le hit parade del settore. È, per prima cosa, personalizzabile come un abito sartoriale grazie alle tante motorizzazioni (ce n’è anche una a benzina), ai diversi allestimenti e al lungo elenco degli optional, e poi il rapporto qualità- prezzo è da semaforo verde, anche se la neo-pupilla di Sergio Marchionne ha l’ingrato compito di andare a rompere commercialmente le scatole a best seller come Nissan Qashqai e Volkswagen Tiguan. Sulla via del ritorno, dopo aver constatato che la posizione di guida è meno alta rispetto alla Jeep ® Cherokee e aver provato su un leggero tratto sterrato la manopola del Selectterrain (si può scegliere tra sabbia e fango, neve, normale) è obbligatorio appuntarsi un’eventuale obiezione di chi leggerà questa prova. «Perché non l’avete portata in fuoristrada?», potrebbe infatti chiedersi qualche automobilista dai capelli grigi che considera le Jeep ® tutte figlie di quelle che hanno liberato l’Europa nel 1945. Ma sono passati, appunto, più di 70 anni e oggi in pochi avrebbero il coraggio di portare un’auto come questa su sentieri troppo scoscesi, fiancheggiati da rovi e cespugli puntuti, o tratturi pietrosi, con il rischio di graffiare la carrozzeria: per quel lavoro sporco ci sono altri modelli, anche se questo non toglie che in caso di necessità la Compass sappia disimpegnarsi sui terreni difficili con una maestria degna delle antenate. PUNTO DI FORZA LA VERSATILITÀ E sarà forse proprio la versatilità la carta capace di far calare a questa Jeep ® un poker su un mercato, quello dei Suv compatti, che conta più di 6,3 milioni di veicoli venduti l’anno passato ed è previsto in crescita di quasi il 20 per cento entro il 2020. Numeri da far girare la testa, che sulla strada del ritorno lasciano il posto alla concreta realtà di un mezzo di trasporto comodissimo per quattro persone e discreto per cinque, adatto dunque anche alle famiglie. Se, invece, siete scapoli amanti delle avventure estreme (e avete una buona forza contrattuale) chiedete al fleet manager di riservarvi la versione 4x4 dura e pura con marce ridotte e hill descent control (per gli amici che si ostinano ancora a parlare italiano è il freno motore automatico) per affrontare le discese più ripide in tutta facilità. E già che state in trattativa chiedete, su qualsiasi versione, il tetto apribile a due pannelli, disponibile a richiesta e studiato per massimizzare la superficie panoramica e l’altezza dell’abitacolo. L’avventura è ancora più bella quando si segue la Stella Polare. Scarica PDF