STRATEGIA CONSERVATIVA

Quattroruote
01/12/2020

La Compass, autentica bestseller del marchio Usa in Europa, si avvicina al remake di mezza vita. Un intervento lieve, perché ha già dimostrato d'incontrare i gusti del pubblico

Quando Sergio Marchionne ebbe l'intuizione di andare dall'altra parte dell'Atlantico e comprarsi una Chrysler finita in amministrazione controllata nel 2009, aveva l'obiettivo di accaparrarsi uno dei tre grandi gruppi automobilistici americani per dare alla Fiat quel respiro globale che non aveva mai avuto. Ma non solo. Quello che sarebbe diventato il timoniere del gruppo FCA aveva messo gli occhi, si sa, su un marchio del bouquet aziendale: la Jeep®. Dove nell'era DaimlerChrysler i precedenti proprietari non avevano visto lungo, Marchionne aveva invece intuito un potenziale di crescita enorme. E aveva ragione: dalle 500 mila unità vendute nell'ultimo anno prima dell'intervento italiano (2008), la Casa ha triplicato i dati in dieci anni esatti, quando nel 2018 ha tagliato il traguardo degli 1,6 milioni di esemplari venduti nel mondo, a tutt'oggi il suo record storico.
II merito di questo autentico "big bang" va ascritto tutto a una scelta industriale: quella di dare seguito alla presa d'atto della forza globale della Jeep®. E, dunque, di sfruttare al meglio il marchio anche in Europa, con prodotti più adatti ai nostri gusti e, soprattutto, ai nostri spazi. È così che hanno preso forma la Renegade e la Compass. E se la prima, presentata nel 2014, ha già beneficiato del facelift di metà carriera nel 2018, la seconda, lanciata nel 2017, si sta avvicinando a quello stesso giro di boa.

PRIMA GLI... ASIATICI - Stando a recenti indiscrezioni, la Jeep® Compass, che è sì un modello molto europeo, ma che gode di un importante successo commerciale anche sui mercati asiatici, potrebbe debuttare in una veste aggiornata proprio in Cina e in India prima che altrove. E sarebbe questione di un mese, al più: la presentazione avverrebbe entro la fine dell'anno, verosimilmente al Salone di Guangzhou, in vista di una disponibilità commerciale nella prima parte del 2021.
I tempi della variante europea dovrebbero essere più dilatati: foto e informazioni ufficiali non arriveranno prima dell'anno venturo e l'avvio delle vendite sarebbe questione di 2021 inoltrato. Tuttavia, pur trattandosi di due modelli prodotti in fabbriche differenti e che vivono di vita propria (cosa non inusuale per le "world car" vendute in diversi continenti), le varianti asiatica ed europea dovrebbero distinguersi soltanto per pochi dettagli.

ARRIVA IL LIVELLO 2 - Secondo indiscrezioni, i designer della Jeep® avrebbero apportato ritocchi davvero minimi al muso della Compass, sostanzialmente concentrati nel contorno dei gruppi ottici e in qualche particolare secondario. Per questo, più ancora dell'aggiornamento estetico, quello che conta sono le novità a livello di contenuti. E dato che il discorso ibrido plug-in è andato già in porto prima del restyling, il rinnovamento si concentrerà sulle nuove tecnologie: spazio, dunque, all'assistenza alla guida, che dovrebbe raggiungere il livello 2 pieno, e poi al sistema d'infotainment UConnect 5. Che sarà ospitato da un nuovo schermo touch da 10,1 pollici e affiancato da un quadro strumenti tutto digitale.

Al di là delle novità per Adas e connettività, il restyling della Jeep® Compass sarà prudente: piccole modifiche a fari, griglia e prese d’aria, gamma motori intatta. Rimarranno l’1.3 turbobenzina (130 o 150 CV) e la sua variante plug-in (190 o 240 CV). Verosimile anche la conferma dei diesel.

Alzandosi, il contorno inferiore dei gruppi ottici darà più personalità allo sguardo.

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