DA TOLEDO A MELFI

L'Automobile
01/03/2020

DA TOLEDO A MELFI

Il viaggio del marchio ottantenne diventato un’icona nell’immaginario collettivo di chi lo ama in tutto il mondo.

NEW YORK - Da Toledo a Melfi, passando per il centro dell'identità e della storia statunitense. La strada che Jeep® ha percorso in poco meno di un secolo di vita è fatta di altrettante contaminazioni etniche e di interessi politici e commerciali incrociati, almeno quanto lo sono le anime che hanno fatto grande gli Stati Uniti. Un marchio che ha conquistato la sua definizione di icona americana non a Detroit, ma nell'immaginario collettivo di chi lo ama in tutto il mondo e nei mercati globali che ne sostengono l'esistenza.
La vettura "più americana d'America" nelle classifiche annuali che censiscono i pezzi di cui è fatta, è nata nel 1940 come il più grande prodotto di esportazione automobilistica degli Usa di quegli anni. Anche per questo motivo, fa storia a sé che sia stata la fabbrica di Melfi, in Basilicata, a produrre la prima Jeep® costruita fuori da casa: la Renegade esce dalle linee italiane dal 2014 per essere esportata pure negli Usa.

Strada mai rettilinea - La prima Jeep® è stata costruita dalla Willys-Overland per uso militare e poi per il mercato, con il nome CJ (Civilian Jeep®). La strada non è mai stata rettilinea, né avrebbe potuto esserlo, vista la concezione d'uso iniziale. Per decenni le vendite restarono limitate alla stessa funzione che la vettura aveva avuto durante la guerra: agricoltori e taglialegna la usavano per raggiungere le aree più incolte delle loro proprietà, rimuovere gli ostacoli con il verricello montato sull'avantreno e trascinare cisterne e carri. Il marchio passò da una mano all'altra delle tante piccole aziende che servivano il settore agricolo e, alla fine degli anni '60, la Kaiser, una delle Case automobilistiche del Michigan che stentava a sopravvivere dopo la prima corsa alla ricostruzione del dopoguerra, la cedette all'altrettanto claudicante American Motors.
L'immagine del miracoloso mezzo era amata e ammirata all'estero. Nel 1979 dalla Francia venne l'offerta Renault di capitale e poi di partecipazione azionaria. Dalla collaborazione con il marchio francese nacque la rinascita della CJ, e poi della Wrangler, entrambe eredi della Willy. Questo fecondo processo di ristrutturazione coincise con un periodo di grande cambiamento nelle scelte degli automobilisti negli Usa a metà degli anni '80. Gli americani non lo sapevano ancora, ma stavano già comprando i suv. Da questo passaggio è iniziata la seconda vita del marchio Jeep®, e la nuova verginità del "made in Detroit", dietro la quale si nascondono una proprietà con sede legale ad Amsterdam e un mercato di sostegno cinese. Senza dimenticare la prima svolta a Melfi.

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